Quando ci si vuole coccolare con un menu sfizioso non c’è nulla di meglio che preparare una ricetta di montagna. Uno dei piatti tipici dei rifugi alpini che non si può fare a meno di assaggiare in Trentino e in Alto-Adige, in Valle d’Aosta, in Friuli Venezia Giulia, in Piemonte, in Veneto e in Lombardia. Una volta provati, è inevitabile desiderare di gustarli anche a casa: riprendere la tradizione culinaria dei territori diversi dal proprio, in effetti, è un po’ come viaggiare!

Sono piatti nati in tempi passati per sfamare gli abitanti di aree belle ma povere, che oggi sono diventati un patrimonio culinario da preservare e riproporre su tutte le tavole. Cosa gustare dunque quando si va a pranzo in rifugio e che prodotti tipici portare a casa per poter riproporre il goloso manicaretto tra le mura domestiche ai propri amici o ai propri cari?

Se la tua passione sono i primi di montagna puoi provare i canederli, una specialità altoatesina famosissima. Sono delle palline fatte di pane insaporite da ingredienti (speck, verdure, carne, formaggi) che vengono cotte nel brodo ma possono essere servite anche asciutte. Oppure gli spatzle, sempre dello stesso territorio, sono gnocchetti di forma irregolare a base di farina di grano tenero, uova e acqua. In questo caso si lessano in acqua e si fanno ripassare in padella. All’impasto base puoi aggiungere diversi ingredienti come spinaci, ortiche e rape.

I pizzoccheri in grano saraceno della Valtellina non hanno bisogno nemmeno di presentazione, ma pochi sanno che esiste un piatto omonimo in Valchiavenna che è altrettanto goloso ma per nulla somigliante. I casoncelli o casonsei sono invece ravioli a mezzaluna con un ripieno che può essere di carne o barbabietola a seconda che ci si ritrovi a mangiarli sulle Alpi Orobiche sopra Bergamo o tra le Dolomiti venete di Cortina d’Ampezzo.

Tra i secondi di montagna sono assolutamente da assaggiare lo spezzatino di capriolo, il camoscio in umido o il salmì di cervo che spadroneggiano lungo tutto l’arco alpino, così come i piatti di polenta accompagnati da formaggi di malga, salamelle e funghi a volontà. Sarebbe un peccato non gustare però anche pietanze meno onnipresenti ma altrettanto deliziose come lo stracotto d’asina e specialità regionali come la carbonade e la soça valdostana con la verza.

E per concludere il pasto? Che ne dici di un dolce genuino come lo strudel di mele? Semplice e genuino, questo dessert dalle origini in realtà mediorientali è l’emblema stesso delle merende gustate nei rifugi del Nord Italia. In alternativa puoi provare il caffè dell’amicizia valdostano ovvero la grolla: ti assicuriamo che ti sorprenderà!