Marmellate e conserve
La marmellata è una preparazione semisolida dolce, a base di agrumi quali l’arancia, il mandarino e il limone, cotti insieme allo zucchero. C’è una precisa distinzione invece con la confettura, che ha sempre la stessa consistenza della marmellata e segue la medesima preparazione ma viene prodotta con qualsiasi altro tipo di frutta ma anche ortaggi, come per esempio la cipolla. Esiste una vera e propria direttiva CE in materia, che specifica la netta differenza tra le due denominazioni e le relative preparazioni, seppur considerate simili. Ma da dove ha origine il nome “marmellata”? Questo termine deriva dal portoghese marmelo, che significa mela cotogna. In tempi antichi, per ottenere la conserva di frutta, si bolliva la mela con il miele, valido sostituto dello zucchero, che ancora era sconosciuto alle popolazioni dell’antichità.
Se vuoi realizzare marmellate e conserve “fai da te” è bene ricordarsi semplici ma preziose regole che ti aiuteranno a conservare al meglio il tuo prodotto. Entrambe le preparazioni vengono conservate in vasetti di vetro che devono essere sottoposti a un processo di sterilizzazione e di sotto vuoto. Per quanto riguarda le marmellate il preparato deve essere versato bollente nei barattoli, che, una volta tappati, si sterilizzano con il calore del composto. Si conservano fuori dal frigorifero finché restano ben chiuse, ma una volta aperte è necessario riporle in frigorifero e consumarle entro un mese. Per quanto riguarda le conserve, soprattutto quelle di verdura, è bene utilizzare l’aceto di vino e l’olio d’oliva di prima qualità, riempiendo quasi del tutto il vasetto ma lasciando uno spazio vuoto, per far sì che si generi il sottovuoto. Inoltre è necessario pastorizzare le conserve, immergendo i vasetti con il loro contenuto in una pentola piena d’acqua, che verrà portata a ebollizione.