• Procedura
    3 ore 10 minuti
  • Cottura
    2 ore 30 minuti
  • Persone
    4
  • Difficoltà
    media

Ingredienti

Preparazione

ingredienti
320 g di riso Arborio
300 g di strigoli
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
mezza cipolla
1 spicchio d’aglio
1 dl di vino bianco secco
sale
per 1,5 l di brodo vegetale
2 mazzetti di basilico
2 foglie di alloro
1 ciuffo di prezzemolo
3 rametti di timo
1,5 kg di verdure miste (cipolla, porro, carote, sedano, patate, erbette, spinaci, zucchine, pomodoro)
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
5 grani di pepe
sale
vini consigliati
Bianco di Torgiano
Etna Bianco

Preparate il brodo vegetale: legate a mazzetto le erbe aromatiche. Affettate cipolla e porro dopo averli puliti. Mondate tutte le altre verdure e tagliatele a pezzi. Fate soffriggere in una pentola con l’olio la cipolla e il porro per circa 10 minuti, fino a quando saranno appassiti. Unite tutte le verdure preparate e lasciatele insaporire mescolando con un cucchiaio di
legno fino a quando avranno perso tutta la loro acqua di vegetazione, quindi aggiungete 2 l di acqua, le erbe aromatiche, i grani di pepe e una presa di sale. Portate a ebollizione, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per 1 ora e 30 minuti, quindi filtrate il brodo attraverso un telo fitto.
Per il risotto, mondate gli strigoli, lavateli e versateli in una casseruola insieme con l’olio, la cipolla e l’aglio mondati e tritati. Condite con una presa di sale e fate insaporire su fuoco dolce per 5 minuti, quindi unite il riso e lasciatelo tostare per 2 minuti.
Sfumate con il vino bianco e, quando questo sarà evaporato, bagnate con un primo mestolo di brodo. Portate il riso a cottura, mescolando spesso e unendo a mano a mano un altro mestolo di brodo. Togliete dal fuoco e servite subito in tavola.
curiosità
Gli strigoli sono i germogli della Silene angustifolia, una pianta erbacea selvatica legata alla tradizione gastronomica del Folignate e dello Spoletino. I germogli vengono colti all’inizio della primavera e utilizzati, oltre che per il risotto, per minestre e frittate. Hanno sapore dolciastro e delicato, che ricorda quello dei piselli.




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