I Dolci di Natale i più buoni in Italia
Ogni anno sotto Natale nonne e zie tirano fuori le ricette di sempre, quelle più tradizionali, quelle dei dolci natalizi della tradizione regionale. Davvero ogni zona d’Italia ha le sue ricette tipiche, e tra l’altro è davvero difficile che siano ricette univoche, perchè ogni famiglia tramanda da generazioni una precisa ricetta spesso diversa da tutte le altre.
Questo non ci impedisce di conoscere le versioni più famose di queste ricette, e magari sfruttarle al posto delle solite torte di Natale, dei pandori e dei panettoni anche fatti in casa. Si tratta di dolci dalla storia spesso antica e molto legata al territorio, spesso provenienti dalla cucina povera, e per questo anche abbastanza semplici da rifare e con ingredienti molto basic.
Ecco una rassegna di ricette natalizie regionali che hanno in comune il lato dolce delle feste: ingredienti semplici, cure e attenzioni, segreti tramandati da generazioni e profumo di spezie e di buono, per deliziosi dolci fatti in casa
Ecco i dolci di Natale della tradizione regionale italiana che trovi in questo articolo:
- Ricciarelli di Siena
- Zelten del Trentino
- Struffoli di Napoli
- Pangiallo Romano
- Brutti ma buoni del Piemonte
- Pandolce genovese
- Buccellato siciliano
- Cartellate pugliesi
- Nociata della Sabina
Ricciarelli di Siena
Questi gustosissimi biscotti a base di mandorle e albumi d’uovo sono un must della tradizione senese, dove vengono fatti tutto l’anno. Tradizionalmente però sono dolci natalizi, e infatti sono ottimi da preparare e da avere sempre in casa nel periodo natalizio, e magari da offrire agli amici. Sono ottimi a fine pasto accompagnati da un buon vino liquoroso, come ad esempio il vin santo, come impone la tradizione toscana.
La loro preparazione non è esattamente veloce: l’impasto deve infatti riposare per 12 ore, ma ne vale la pena. Ecco la ricetta dei Ricciarelli di Siena.
Zelten del Trentino
Lo Zelten del Trentino è una ricetta super tipica appunto della regione di Trento, e le sue oringini sono particolarmente antiche: pare risalgano addirittura al ‘700. Si tratta in pratica di una sorta di pane dolce guaranito da grandi quantità di frutta secca, e si prepara tradizionalmente solo una volta l’anno: per la precisione durante l’Avvento, per poi essere mangiato per tutto il periodo natalizio. La preparazione non è affatto difficoltosa, ma il dolce richiede una lunga cottura: ecco la ricetta dello Zelten del Trentino.
Struffoli di Napoli
Assieme alle zeppole di Natale gli struffoli sono un must della gastronomia campana del periodo natalizio. Si tratta dolcetti fritti e ricoperti da una golosissima guarnitura di miele (o miele e zucchero). L’impasto è davvero basico e facile da preparare, e in più al contrario delle zeppole gli struffoli non richiedono lievitazione. L’importante è saper fare una frittura impeccabile e realizzare poi una bella guarnizione con il miele. Ecco la ricetta tradizionale degli struffoli napoletani, o se desiderate tutte le ricette alternative degli struffoli. E se non ne avete abbastanza date un’occhiata agli altri dolci di Natale napoletani.
Pangiallo romano
Il pangiallo è un dolce “povero” della tradizione laziale: si prepara tipicamente nel periodo natalizio, e come lo zelten del Trentino si caratterizza per il fatto che l’impasto contiene un’alta concentrazione di frutta secca. Insomma, è un dolce invernale per eccellenza, e la sua preparazione è estremamente semplice: ecco la ricetta del pangiallo romano.
Brutti ma buoni del Piemonte
Nomen omen: i brutti ma buoni sono davvero poco attraenti quanto a estetica, ma la loro bontà è indiscutibile. La loro origine è piemontese (non a caso sono a base di nocciole), ma la ricetta – piuttosto semplice da realizzare – si è diffusa un po’ in tutta Italia. In realtà si possono fare un po’ lungo tutto l’anno, ma potete sfruttare il periodo natalizio per cimentarvi con la preparazione: ecco la ricetta dei Brutti ma buoni.
Il pandolce genovese
Anche per questo dolce tradizionale ligure i protagonisti sono frutta secca e canditi. Le origini di questa ricetta si perdono nella notte dei tempi, e si dice che risalgano addirittura alla Persia. Anche questo dolce non si prepara unicamente nel periodo natalizio, ma è legato anche ai festeggiamenti di San Biagio (in febbraio). Esiste in due versioni: una alta, di origine più antica e preparazione decisamente lunga e laboriosa, e una bassa di preparazione al contrario più veloce. Ecco la ricetta del pandolce genovese.
Il buccellato siciliano
Il buccellato è un altro dolce tipico che esiste – in versione in parte diversa – sia nella tradizione toscana che in quella siciliana. Il buccellato toscano, che è un po’ più leggero, è un pane dolce arricchito da canditi, anice e uvetta. La ricetta siciliana invece è decisamente più impegnativa: nell’impasto ci sono infatti fichi secchi, mandorle, pistacchi, noci, uva sultanina, arancia e cedro canditi, marmellata. Nella nostra raccolta dedicata ai dolci di Natale siciliani trovate anche la ricetta del buccellato.
Cartellate pugliesi
Ed eccoci a una squisitezza poco conosciuta al di fuori della Puglia, ma non complicatissima da riprodurre. Le cartellate pugliesi possono ricordare le chiacchiere napoletane, ma non fatevi ingannare. La pasta è infatti più consistente e molto aromatizzata , e una volta fritta viene ricoperta con vin cotto, cosa che rende questi dolci particolarissimi e inconfondibili. Ecco la ricetta delle cartellate.
Nociata della Sabina
Ed eccoci a un dolce davvero super tipico della Sabina, che come si intuisce dal nome è completamente a base di noci, di cui questa zona è produttrice. La nociata prevede un composto a base di miele nel quale si immergono le noci, che poi viene posto tra due strati di foglie di alloro.