Cavolfiore

Il cavolfiore è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Crucifere, originario dell’Europa meridionale, molto diffuso in Italia. È una pianta erbacea perenne, con foglie oblunghe segnate da una grossa nervatura centrale. La parte commestibile è costituita dall’infiorescenza (da consumare quando è immatura), composta dai peduncoli dei fiori riuniti fino a formare una testa globosa e leggermente appuntita. Il colore può essere bianco (esiste una varietà che si chiama «palla di neve») oppure bianco-avorio o, addirittura, violetto, come nella varietà «Cimoni » o «Violetto di Sicilia»

Per le quantità coltivate, l’Italia è al quarto posto mondiale ed è un esportatore di questi ortaggi, per questo quelli sul mercato sono tutti di produzione nazionale. Un cavolfiore fresco si riconosce proprio dal colore (tanto più è bianco, tanto più è fresco) e dalla consistenza: deve essere sodo e compatto, con le infiorescenze chiuse e ben aderenti al torsolo e tra di loro, contornate da foglie verdi e carnose. Può arrivare fino a 1,5 kg e viene venduto a peso, mentre in altri paesi d’Europa viene venduto a pezzo.

Un buon cavolfiore deve avere testa compatta e foglie verdi croccanti e non devono esistere germogli verdi tra le infiorescenze. Prima di utilizzarlo è bene lasciarlo per almeno un’ora in acqua fredda in modo da eliminare insetti o sabbia che possono essere annidati tra le cimette.

Solitamente viene consumato cotto (meglio se a vapore o appena sbollentato), ma se è di provenienza bio si può gustare crudo, affettato sottile, in pinzimonio o in insalata. Generalmente, però, lo si gusta lessato: si cuoce intero (privato delle foglie e dopo aver praticato un taglio a croce sul torsolo), immergendolo nell’acqua con il fiore rivolto verso l’alto; il tempo di cottura è di circa 45 minuti. Oppure, per abbreviare il tempo di cottura (10-15 minuti), si può dividere il cavolfiore a cimette.

Dopo la lessatura il cavolfiore può essere cucinato in svariati modi: gratinatofritto, aggiunto a sughi per la pasta. Con questo ortaggio si possono preparare anche delle ottime minestre e delle frittate. L’unico inconveniente, che si verifica durante la cottura, è uno sgradevole odore; tuttavia lo si può attenuare mettendo nell’acqua un pezzo di pane imbevuto di aceto.