Ingredienti
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3
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4 sfoglie
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200 millilitri
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100 gr
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20 gr
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1 cucchiaino
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q.b.
Noto anche come carta musica, il pane carasau è il pane più famoso della Sardegna. Costituito da dischi, sottilissimi e croccanti preparati con semola, farina, acqua e lievito e cotti in forno. I dischi freddi vengono ripassati in forno, per renderli croccanti (“carasare” significa biscottare). Conditi con olio extravergine d’oliva e sale prendono il nome di pane guttiau. Diventano invece pane frattau quando le sfoglie, prima ammorbidite in acqua calda, si mescolano a pecorino, pomodoro fresco e uova in camicia. Qui le abbiamo adoperate come vero e proprio ingrediente di una ricetta più complessa: il gratin di porri con pane carasau. Scorrete le immagini step by step per imparare a cucinarla con le vostre mani. Questo piatto è ottimo sia come primo che come secondo vegetariano.
Tagliate i porri. Pulite 3 porri, eliminando la parte verde delle foglie e le radichette. Lavateli, asciugateli e tagliateli a fettine di mezzo cm di spessore. Sciogliete 20 g di burro in una padella, unite i porri e 1 cucchiaino di pepe verde in salamoia ben sgocciolato e tritato finemente, regolate di sale e cuocete, coperto, per 5-6 minuti, finché risulteranno appassiti.
Versate una parte di porri sul fondo di una pirofila di 18×24 cm. Grattugiate 100 g di formaggio Gruyère e spolverizzatene una manciatina sui porri.
Spezzettate 4 fogli di pane carasau, bagnate i pezzi in acqua fredda, scolateli e stendeteli sopra i porri. Ripetete gli strati, alternando tutti gli ingredienti, fino a esaurirli.
Sbattete 200 ml di panna fresca con un pizzico di sale, versatela nella pirofila, poi passatela in forno già caldo a 200° C per circa 30 minuti.
Servite il gratin di porri con pane carasau ben caldo portando in tavola la pirofila in cui è stato infornato.