Ingredienti
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250 gr
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50 gr
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25 gr
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2
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1
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2 cucchiai
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q.b.
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q.b.
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q.b.
Ecco la ricetta base delle chiacchiere, probabilmente i dolci di Carnevale più conosciuti e tradizionali.
Preparazione
1) Mettete 250 g di farina 00 a fontana sulla spianatoia, sgusciatevi al centro 2 uova intere e unite un pizzico di sale, 50 g di zucchero semolato e 25 g di burro morbido a pezzetti.
2) Iniziate a lavorare gli ingredienti con le mani, unendo la scorza grattugiata di 1 limone non trattato e la grappa necessaria a ottenere un impasto liscio. Quando l’impasto non si attaccherà più alle mani, avvolgetela a palla, copritela e fatela riposare per 60 minuti. Al posto del distillato, potete insaporire la pasta con la stessa quantità di rum, Marsala, vino bianco secco oppure Vin santo.
3) Stendete l’impasto con il matterello allo spessore di 1-2 millimetri e ritagliate la sfoglia con una rotella dentata in tanti rettangoli. Fate su ciascun rettangolo di pasta 2 incisioni parallele e allargate i tagli, potete anche annodare oppure rigirare la pasta attraverso le due fessure. Se preferite chiacchiere un po’ più piccole, potete anche dividere ogni rettangolo in 2 triangoli e praticate in ciascuno una sola incisione parallela al lato lungo.
4) Scaldate abbondante olio di semi di arachide in una larga padella (la ricetta tradizionale in molte regioni prevede in realtà lo strutto) e immergetevi poche chiacchiere alla volta per non abbassare la temperatura. Fatele dorare le frittelle, scolatele su una gratella coperta con carta assorbente e, una volta fatte raffreddare, cospargetele di zucchero a velo. Non coprire mai le chiacchiere appena fritte, perché il vapore le renderebbe molli.
Le chiacchiere hanno nomi diversi a seconda delle regioni e le ricette in effetti possono in piccola misura variare. Sono chiamate chiacchiere per lo più in Lombardia, frappe e sfrappole in Emilia Romagna, cenci o donzelle in Toscana, crostoli o galani in Trentino e in Veneto. E, ancora… lungo lo stivale del nostro Paesi ci si può imbattere in bugie, nastri di suora, nodi d’amore oppure negli intrigoni.