Scafata (o baggiana)

  • 05 09 2002
  • Procedura
    55 minuti
  • Cottura
    40 minuti
  • Persone
    4
  • Difficoltà
    facilissima

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Scafata (o baggiana)

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    Preparazione

    Scafata (o baggiana)

    1) Per prima cosa monda le bietole, tagliale a pezzetti e lavale bene sotto l’acqua corrente. Sbuccia e trita fini i cipollotti. Sguscia le fave e scottale pochi secondi in abbondante acqua bollente salata (così facendo mantengono il loro colore verde brillante). Lava e taglia a tocchetti i pomodori.

    2) Taglia il guanciale a dadini. Monda il finocchietto e sminuzzalo. Scalda in un tegame (meglio se di coccio) quattro cucchiai d’olio. Poi unisci i cipollotti tritati e il finocchietto spezzettato e lascia soffriggere cinque minuti. Aggiungi il guanciale, mescola e fai insaporire a fuoco vivace altri cinque minuti.

    3) Aggiungi le fave e le bietole. Mescola con un cucchiaio di legno, metti il coperchio e lascia cuocere dieci o quindici minuti a
    fuoco basso.

    4) Completa con i pomodori e prosegui la cottura finché le fave sono tenere (ci vorranno ancora quindici minuti). Bagna con acqua bollente, se necessario. Regola di sale e pepe, profuma con la mentuccia lavata e spezzettata e servi.

    Scafata (o baggiana)

    La Scafata (o baggiana) è un piatto tipico della cucina tradizionale umbra. Questo piatto povero viene preparato nella stagione primaverile e il suo nome, “scafata” deriva dalla denominazione dialettale del baccello, chiamato appunto “scafo”.


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