• Persone
    4

Ingredienti

Preparazione

1 grossa lattuga,
1 grosso porro,
6 patate medie,
1 litro di brodo vegetale,
2 cucchiai d’olio extravergine di oliva,
1 dl di panna di soia,
1 cucchiaio di semi di sesamo,
sale
Per i crostini:
4 fettine di pane
60 g di formaggio di capra fresco

Il mondo, a mio parere, si divide in due: chi ama la minestra e chi no. Lo confesso, io seguo il partito del no. Brodi,
zuppe, pallide verdure che galleggiano mi hanno sempre comunicato tristezza. Sono in buona compagnia: “Avevo due anni.
Due anni e un amore già: la finestra, tutte le finestre. Due anni e già un odio: la minestra, tutte le minestre”
scriveva Aldo Palazzeschi. Devo ammettere, però, che ci sono eccezioni. Ho ancora impresso nella memoria il sapore di
una sontuosa ribollita servita da amici toscani. E che dire dei minestroni preparati dalla mia bisnonna con infinita
pazienza e chili di verdure? Ci sono volte in cui un profumato passato risolleva l’anima. Dopo una giornata fredda, per
esempio.
Scelgo verdure biologiche e freschissime
La minestra che vi propongo è all’insegna della leggerezza, velocissima da
preparare e davvero deliziosa. L’ho scoperta su un libro di ricette vegan, cioè senza alcun prodotto animale. (La
cucina etica, editrice Sonda, 18 euro). Il segreto di un piatto minimalista come la minestra è la qualità delle
verdure. Più sono profumate e fresche, meglio riesce. Scelgo, come al solito, il biologico: porri, patate e lattuga
sono verdure di stagione e le trovo facilmente. Taglio il porro a rondelle, dopo averlo ben lavato. Lo rosolo nella
pentola a pressione con un cucchiaio di olio. Aggiungo le foglie di un cespo di lattuga e sei patate medie a pezzi.
Unisco il brodo, chiudo la pentola e dal fischio conto sette minuti (se usate una pentola normale il tempo raddoppia).
Passo le verdure e aggiungo la panna di soia (si trova ormai in tutti i supermercati): è vegetale e sostituisce la
crema di latte, ma non ha grassi saturi né colesterolo.
Preparo il gomasio nel mortaio
Questa minestra è un
concentrato di virtù salutari. I porri, parenti di aglio e cipolle ma dal sapore più delicato, contengono sostanze che
rinforzano le difese contro le malattie invernali. E disintossicano perché sono ricchi di fibre e hanno un effetto
lassativo. Anche la lattuga ha un buon contenuto di fibre, ma è interessante soprattutto per il lattice che esce dalle
nervature quando la si taglia. Si chiama lattucario e ha proprietà calmanti, tanto che la medicina popolare consiglia
brodi di lattuga a chi soffre di insonnia. Quanto alle patate, sono energetiche e rimineralizzanti, ideali per
l’inverno. Mentre la minestra è sul fuoco, preparo il gomasio. Sapete cos’è? Questo mix di semi di sesamo tostati e
sale fino – in proporzione di otto parti a uno – è un prodotto della cucina macrobiotica. Nella filosofia orientale fa
bene perché è un equilibrio perfetto di energie yin (il sesamo) e yang (il sale). Di fatto, permette di usare meno sale
e di arricchire i piatti di minerali (il sesamo è la principale fonte vegetale di calcio). Lo trovate pronto nei negozi
di cibi bio, ma se lo preparate è più buono. Basta versare i semi di sesamo in un tegame caldo, tostarli pochi secondi,
metterli in un mortaio, aggiungere il sale e mescolare. Tocco finale, i crostini spalmati di formaggio di capra da
servire col passato. Non saranno vegan, ma la vostra minestra conquisterà anche gli scettici!