Moscardino

Il moscardino è un mollusco cefalopode con otto tentacoli provvisti di un’unica fila di ventose. Come aspetto è abbastanza simile al polpo ma non raggiunge mai le sue dimensioni (arriva al massimo a 40 cm con i tentacoli distesi). La sua stagione migliore è la primavera, quando si avvicina alle coste per deporre le uova. Il moscardino ha un caratteristico odore di muschio.

Nel Mediterraneo ci sono due specie di moscardino. Il muschiato, abbondante in Alto Adriatico, ha un colore variabile dal grigio al bruno per la capacità di mimetizzarsi adeguandosi all’ambiente, caratteristica di molti cefalopodi. Il moscardino bianco, che vive in tutti i mari italiani, è chiaro con macchie scure.

Un buon indicatore della freschezza dei moscardini è proprio il colore: appena pescati è splendente, poi gradatamente perde lucentezza, il bianco vira al giallastro e il bruno tende al color piombo. I moscardini hanno una vita breve, (18-24 mesi) e raggiungono al massimo i 600- 700 g. Si distinguono dai polpi, di dimensioni maggiori, per avere sulle 8 braccia le ventose disposte in una sola fila, mentre il polpo ne ha due.

La produzione nazionale è di alcune migliaia di tonnellate ma, per via dell’alta richiesta, vengono anche importati, quasi sempre congelati. Per riconoscere la freschezza dei moscardini, basta osservare il cristallino al centro degli occhi: se è trasparente sono freschi, se è opaco hanno passato un periodo di tempo a temperature inferiori a 0°. Commercialmente sono più apprezzati i moscardini di piccole dimensioni, molto teneri, che si prestano a numerose preparazioni tradizionali, in particolare in Veneto (“alla busara”, con polenta bianca) e in Liguria “in zimino” (con bietole o spinaci).

Lo si può preparare in molti modi: umido, in insalata, fritto, in padella, lessato e servito con maionese.