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Baccalà in agrodolce alla romana

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    Preparazione

    1 kg di baccalà già ammollato
    100 g passata di pomodoro (facoltativa)
    2 cucchiai di zucchero
    1 bicchiere di aceto di vino bianco
    2 bicchieri di vino bianco
    2 cipolle
    4 rametti di prezzemolo
    2 cucchiai di uvetta
    12 prugne secche denocciolate
    2 cucchiai di pinoli
    1 grossa mela rossa
    1 limone non trattato
    100 g di farina
    1 cucchiaio di mosto cotto (facoltativo)
    olio extravergine d’oliva
    sale
    pepe

    l) Private il baccalà delle spine e della pelle, dividetelo in 6 pezzi di uguali dimensioni, asciugateli con carta assorbente, infarinateli e rosolateli in padella con qualche cucchiaio di olio. Quando saranno ben dorati, sgocciolateli e fateli asciugare su carta da cucina.
    2) Affettate finemente le cipolle, soffriggetele in una larga padella antiaderente con 3 cucchiai di olio e salatele leggermente. Poi cospargetele con lo zucchero, lasciatele caramellare un poco e quindi sfumatele con l’aceto e il vino bianco.
    3) Quando il fondo di cottura si sarà  ridotto della metà, unite la mela a fettine sottili, le prugne, l’uvetta e la salsa di pomodoro (se usata). Mescolate e aggiungete anche il baccalà, la scorza del limone grattugiata e una macinata di pepe. Cuocete il tutto dolcemente per 15 minuti, bagnando se necessario con qualche cucchiaio di acqua calda. Poco prima di spegnere il fuoco, unite il mosto cotto (se usato), regolate di sale e completate con i pinoli leggermente tostati in un padellino e il prezzemolo tritato.

    1) Una volta porzionato, il baccalà viene infarinato e fritto nell’olio.
    2) Poi si caramellano le cipolle con zucchero, vino e aceto.
    3) Infine, si aggiungono tutti gli ingredienti in sequenza, baccalà compreso, e si cuoce per 15 minuti. Una ricetta semplice e veloce, che garantisce una resa incredibile in termini di gusto. Con il suo sapore insolito e agrodolce, di antica ispirazione mediterranea, stupisce anche i palati più difficili e offre uno splendido colpo d’occhio. In alcune versioni è servita in rosso (con l’aggiunta di passata di pomdoro), in altre prevede anche un po’ di mosto cotto. A Roma è immancabile nella cena della Vigilia e in tutte le grandi occasioni.

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