• Procedura
    1 ora 10 minuti
  • Cottura
    40 minuti
  • Persone
    6
  • Difficoltà
    facile

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Taralli tradizionali

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    Preparazione

    1) Prepara l’impasto. Avvolgi 1 cucchiaino di grani di pepe in un foglio di carta da forno e spezzettali grossolanamente con il batticarne. Scalda 1,2 dl di olio extravergine di oliva in un pentolino a una temperatura di 40-50° C. Disponi 500 g di farina 0 a fontana sulla spianatoia e versa al centro l’olio caldo e 1,5 dl di vino bianco secco a temperatura ambiente. Unisci 2 cucchiaini di sale e inizia ad amalgamare gli ingredienti con la forchetta, poi con le mani. Lavora l’impasto per 15 minuti, in modo da ottenere una pasta elastica e omogenea. Avvolgila in un telo e lasciala riposare per almeno 30 minuti.

    2) Forma i taralli. Dividi la pasta in 7-8 parti. Rotola una parte sulla spianatoia, in modo da ottenere un lungo bastoncino di circa 1 cm di spessore. Taglialo a tocchetti di circa 8-10 cm di lunghezza. Chiudi ciascun tocchetto a cerchio, sovrapponendo le due estremità e schiacciando leggermente con le dita, in modo da fissarle. Procedi allo stesso modo con il resto della pasta. Trasferisci man mano i taralli su vassoi foderati con carta da forno e lasciali riposare per altri 30 minuti.

    3) Scotta e inforna. Porta a ebollizione abbondante acqua salata in una pentola. Immergi pochi taralli per volta nell’acqua bollente e sgocciolali su un telo, man mano che vengono a galla, con il mestolo forato. Trasferiscili ben distanziati sulla placca foderata con carta da forno bagnata, strizzata e unta con un filo di olio extravergine d’oliva e cuocili in forno già caldo a 180° C per circa 30 minuti. Spegni e lasciali completamente raffreddare in forno.


    I taralli tradizionali pugliesi sono per vocazione molto croccanti. Se desideri taralli più soffici, puoi unire all’impasto 1 cucchiaino di lievito disidratato per pizza. In questo caso, lascia riposare la pasta per almeno 1 ora prima di lavorarla. Un’altra variante alla ricetta classica prevede anche l’uso dello strutto. Se vuoi sperimentarla, prepara l’impasto con 0,5 dl di olio e 50-60 g di strutto.

    Perché si chiamano così? L’etimologia del nome di questi sfiziosi stuzzichini è incerta. La parola tarallo potrebbe derivare dal verbo latino “torrere” (abbrustolire), dall’antico italico “tar” (avvolgere) o dal greco “daratos” (sorta di pane). Non si saprà mai con sicurezza. L’unica certezza è che i taralli sono squisiti e croccanti biscottini salati, che possono essere serviti come antipasto, snack o in alternativa al pane. Oltre che con pepe sbriciolato, puoi aromatizzarli, a piacere, con semi di finocchio o di sesamo, peperoncino secco, cipolla disidratata od origano. Clicca qui per leggere anche la ricetta dei taralli dolci. Sono assolutamente da provare!