Erano i fantastici anni ’80 e la mia amica Karen la sera di un 24 Dicembre si presentò con il Dolce forno della Harbert, un oggetto che per diversi anni è stato il protagonista dei nostri giochi. L’unico problema era l’uso distorto che ne facevamo: anzichè fare biscotti e crostatine che restavano “piatte” facevamo muffin e mini tortine (inmangiabili) che lievitavano oltremodo. Una volta cotti i nostri capolavori eravamo costrette a sbriciolarli con un coltello all’interno del forno perchè non c’era verso di tirarli fuori dalla strettissima fessura che la Harbert aveva ideato per evitare di farci infilare (e cuocere) anche le mani.
Quasi 25 anni dopo quel regalo Karen si è ripresentata con un’altro arnese da cucina: una fantastica macchina per il pane. Me ne aveva parlato la mia collega Manu che l’aveva sperimentato in tutte le sue varianti ma non mi decidevo a comprarla per via dell’ingombro: se fosse entrata la macchina del pane nella mia cucina probabilmente sarei dovuta uscire io.
Prese dall’entusiasmo abbiamo accantonato il problema spazio e ci siamo messe subito a panificare come facevamo una volta. La scelta della prima ricetta da realizzare è andata sul pane alle noci trovata su Pianetadonna, un’ottimo modo per usare la gran quantità di noci raccolte il precedente week-end in campagna. La ricetta tuttavia l’ho leggermente modificata, sostituendo il burro con l’equivalente di olio extravergine di oliva.
Ingredienti del Pane con le noci
– 250 ml di latte
– 80 gr di burro fuso (che io ho sostituito con l’equivalente in olio extravergine di oliva)
– 1/2 cucchiaino di sale (per i miei gusti un cucchiaino raso sarebbe meglio)
– 2 cucchiai di zucchero
– 500gr farina 00
– una bustina di lievito secco
– 100gr noci scusciate e tritate
Programma: dolci. Inserire le noci al ‘bip’ della macchina
Esiste un’ordine in cui inserire gli ingredienti all’interno della macchina del pane (acqua, sale, olio, farina, lievito e zucchero) ma presa com’ero dall’emozione ho buttato giù tutto alla rinfusa. Ho selezionato il programma dolci e aspettato il beep per aggiungere anche le noci, eppure quella palletta gommosa e grumosa che girava non mi persuadeva: sarebbe riuscita a trasformarsi in una bella pagnottella? Il brutto anatroccolo alla fine diventa un cigno, anche io avrei dovuto avere fiducia….
Il programma del pane è piuttosto lungo (circa 3 ore) e solo verso la fine la cucina è stata travolta da un prorompente odore di pane mentre, dalla finestra della Mdp, mi strizzava l’occhiolino una bellissima pagnottella dorata ricoperta da tante noci abbrustolite. Anche il sapore si è rivelato essere all’altezza delle aspettative: la crosta croccante e saporita, la mollica delicata e di una morbidezza incredibile, spezzata solo dal croccantino dei pezzetti di noci. Insomma un successo.
A testimonianza dell’esito del mio primo pane fatto in casa c’è questa foto. Quanto alla bontà… dovete credermi sulla parola!
La macchina del pane si è conquistato un posto d’onore nella mia cucina nonostante l’oggettiva mancanza di spazio. A sacrificarsi è stato il cesto della frutta che verrà appoggiato sul davanzale della finestra o sul tavolino della colazione, secondo disponibilità.