Ingredienti
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500 gr
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1
maiale zampetto
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400 gr
maiale costine
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300 gr
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100 gr
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20 gr
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2
costa
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2
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2
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q.b.
Preparazione
1) Per preparare la tradizionale cassoeula alla milanese in sole 5 mosse per prima cosa pulite 100 g di cotenne di maiale fresche raschiando tutti i peli residui, quindi tagliatele a listerelle. Lavate e spaccate a metà 1 piedino di maiale ben pulito, mondate e affettate finemente 2 cipolle e, a parte, 2 coste bianche di sedano e 2 carote.
2) Lavate bene 1 verza da circa 500 g sotto l’acqua corrente, eliminate le foglie esterne più dure e, con un coltello ben affilato, tagliate grossolanamente le altre. Fate rosolare le cipolle affettate con 20 g di burro in un capace recipiente di coccio e, quando saranno diventate lucide e trasparenti, unite anche le cotenne e il piedino di maiale.
3) Coprite cotenne e piedino a filo con acqua calda, abbassate il fuoco e mescolate spesso con un cucchiaio di legno, fino a quando tutto non sarà evaporato.
4) Aggiungete 400 g di costine di maiale, mescolate e lasciate cuocere ancora per circa 30 minuti, sempre a fuoco moderato. Unite il sedano e le carote, e quando saranno appassiti, aggiungete la verza e 300 g di salsicce fresche o, se ne avete a disposizione, i classici salamitt di verz lombardi.
5) Condite la casseuola con un pizzico di sale e proseguite la cottura per almeno 20 minuti, a fuoco basso e a recipiente coperto, mescolando spesso. Se trascorso il tempo, i tutto risultasse troppo acquoso, scolate parte liquido e fatelo restringere a parte in un tegamino perchè la casseuola alla milanese, prima di venire servita, deve raggiungere una giusta collosità.
La cassoeula alla milanese è un piatto della tradizione milanese e lombarda ed è molto gustosa e di certo uno dei piatti più ricchi, anche in termini calorici. Proprio per questo motivo è da considerarsi come portata unica e adatta per essere gustata nei mesi invernali. La verza, infatti, per essere saporita e dolce, deve passare giornate e nottate al gelo e, proprio per questo, è particolarmente indicato aspettare i mesi più freddi per avere della materia prima da utilizzare che renda il risultato ancora più appetitoso. È un piatto povero nato nel ventesimo secolo per festeggiare Sant’Antonio Abate, periodo che corrisponde anche alla fine della macellazione del maiale. In genere si prepara utilizzando carne e avanzi di maiale, anche se ci sono numerose varianti. La cosa importante sta nella cottura, che deve essere lenta e prolungata per rendere la carne tenera e permettere così che si stacchi senza fatica dalle ossa, insaporendo le verze. Perfetta per essere servita con della polenta morbida e calda!