Tajarin al tartufo

  • 03 12 2014
  • Persone
    6

Ingredienti

Preparazione

Gli Ingredienti

400 g di farina bianca
6 uova medie
100 g di burro
mezzo dl di brodo
50 g di grana
grattugiato
un tartufo bianco d’Alba
olio di oliva
noce moscata
sale, pepe

Gli Utensili

un matterello o una macchina a rulli per tirare la pasta
un grosso coltello
una casseruolina
un affettatartufi

1) Mescolare farina e uova. Sgusciate 4 uova e separate i tuorli dagli albumi. Mettete la farina sulla spianatoia,
fate la fontana, unite un cucchiaino di sale e raccogliete al centro i tuorli e le 2 uova intere; sbattete leggermente
tuorli e uova con una forchetta per amalgamarli.
2) Lavorare l’impasto. Amalgamate con la punta delle dita uova e farina fino a ottenere un composto granuloso,
poi impastate il tutto energicamente unendo, se necessario, un filo di olio. Lavorate a lungo la pasta che dovrà
diventare compatta e liscia.
3) Preparare i tajarin. Stendete la pasta allo spessore di 1-2 mm con il matterello o con i rulli tirapasta. Arrotolate
morbidamente le sfoglie ottenute, tagliatele con un pesante coltello a fettine larghe dai 2 ai 4 mm e apritele man
mano sulla spianatoia infarinata.
4) Preparare il condimento Scaldate il brodo. Mettete il burro a pezzetti in una casseruolina e fatelo fondere a
fuoco basso, quindi unite il brodo e il grana; condite con sale, pepe e noce moscata e fate restringere la salsa,
mescolando sempre per non far attaccare sul fondo il formaggio.
5) Cuocere i tajarin Portate a ebollizione abbondante acqua, salatela, unite la pasta e cuocetela 2-3 minuti, secondo
lo spessore: deve comunque rimanere al dente. Versate metà del sugo in un piatto fondo da portata; scolate la
pasta e trasferitela nel piatto.
6) Condire e servire Mescolate subito i tajarin per evitare che si incollino, versatevi sopra la salsa rimasta e
mescolate ancora con delicatezza. Portateli in tavola e finite di condirli con sottili lamelle di tartufo bianco. Servite
a parte altro grana grattugiato.

Volete dare una soddisfazione in più ai vostri ospiti? Portate in tavola, insieme ai tajarin già conditi e suddivisi
nei piatti, il tartufo con l’affettatartufi: così ciascuno potrà affettarlo direttamente sulla sua porzione di pasta.
Una scelta forse un po’ costosa, ma che renderà memorabili i vostri tajarin.

Gli autentici tajarin si preparano impastando la farina con molti tuorli e poche uova intere (i puristi della cucina
piemontese usano solo tuorli): si ottiene così una pasta molto dura che va lavorata a lungo, schiacciata, sbattuta,
allungata, allargata, e stesa sottile (una volta si usava una bottiglia per non “scaldare” la sfoglia). Ma il momento
clou è quello del taglio, che richiede movimenti decisi e regolari: i tajarin possono essere larghi dai 2 ai 4 mm,
l’importante è che siano tutti uguali.

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