Chi è San Biagio e perchè si festeggia
Olio di San Biagio, panettone di San Biagio, torta di San Biagio, taralli di San Biagio: a giudicare dalle tradizioni molto diffuse in varie zone della penisola San Biagio è un santo decisamente “quotato”. Ma chi era veramente il santo che si festeggia il 3 febbraio e perchè è venerato come protettore della gola?
Ecco tre cose da sapere su San Biagio:
- San Biagio visse nel III secolo d.C., era armeno (di Sebastea), fu vescovo e morì nel 316 in seguito a torture e martirio. E’ venerato sia dai cattolici che dalla chiesa ortodossa nelle sue feste.
- Il suo culto è molto diffuso in tantissime città italiane. Il suo corpo fu sepolto a Sebaste, ma nel 732 i suoi resti furono portati in Italia, a Maratea, e nei secoli successivi svariate parti di queste relique furono portate in diverse località d’Italia. Ovviamente bisogna mettere in conto che alcune di queste reliquie potrebbero non essere originali.
- Secondo la tradizione San Biagio avrebbe compiuto un miracolo salvando un bambino che stava per morire per via di una lisca di pesce in gola. Per questo è da sempre considerato il santo protettore della gola.
Le ricette della Candelora
San Biagio è un santo molto amato, è patrono di più di 100 comuni sul suolo italiano e le tradizioni che lo riguardano sono numerosissime, anche in cucina. Vediamo le più famose ricette di dolci tipici legate a San Biagio.
Panettone di San Biagio
panettone avanzato da mangiare a San Biagio
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Non si tratta di una vera ricetta, ma di una tradizione legata al panettone e molto diffusa soprattutto a Milano. Nel capoluogo lombardo infatti si usa mangiare il panettone avanzato dalle feste natalizie proprio il 3 febbraio in onore di San Biagio. Questa usanza è legata a una vecchia leggenda secondo la quale una massaia aveva portato a un frate molto goloso un panettone da benedire. Il frate finì per mangiare il panettone invece di benedirlo, ma quando la massaia tornò da lui – pronto alla figuraccia – si rese conto che per miracolo al posto del panettone finito c’era un altro panettone grande il doppio. E il miracolo – ca va san dire – fu attribuito proprio a San Biagio.
Tradizione a parte, c’è chi non disdegna la consistenza un po’ più secca del panettone avanzato, col quale peraltro si possono anche fare tante ricette sfiziose: quindi dopo aver mangiato il panettone di San Biagio procedete a riciclarlo con le nostre ricette da fare con il panettone avanzato.
Torta di San Biagio
Torta di pasta frolla con mandorle e cioccolato
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La torta di San Biagio è una sorta di crostata di pastafrolla con ripieno di mandorle e cioccolato. Si tratta di un dolce tipico della zona di Mantova, e precisamente di Cavriana, dove la ricorrenza di San Biagio è particolarmente sentita e vanta una tradizione lunga secoli. Ecco la ricetta della torta di San Biagio:
Ingredienti:
- 300 gr di farina 00
- 100 gr di burro (o strutto se preferite)
- 200 gr di zucchero (120 gr per la pasta frolla e 80 gr per il ripieno)
- vino bianco qb
- 600 gr di mandorle tritate
- 1 uovo
- 1 tavoletta di cioccolato da tritare
- 1 bicchierino di rum
- 1 limone
Procedimento
- Unire il burro a temperatura ambiente e lo zucchero per la pasta frolla
- Aggiungere anche la farina e cominciare ad aggiungere a poco a poco il vino bianco
- Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo e mettere a riposare in frigo per almeno un quarto d’ora
- Nel frattempo passare nel mixer le mandorle e tritare il cioccolato
- Unire cioccolato e mandorle in una terrina
- Aggiungere l’uovo, la scorza e il succo di limone, lo zucchero e il rum e impastare bene
- Stendere 2/3 della pasta frolla e usarla per foderare una teglia circolare
- Mettere dentro la pasta frolla il ripieno alle mandorle
- Utilizzare la pasta frolla rimanente per comporre strisce di pasta con cui chiudere la torta
- Cuocere in forno statico a 170° per almeno mezz’ora: quando la pasta frolla è dorata la torta è pronta
Taralli di San Biagio o Ciambelle di San Biagio
I taralli o ciambelle di San Biagio
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Ecco un’altra ricetta dolce semplicissima e di antichissima tradizione, stavolta però ci spostiamo in Abbruzzo. Si tratta dei taralli di San Biagio, conosciuti anche come ciambelle di San Biagio: si tratta di ciambelle dolci sofficissime, che secondo la tradizione proteggono la gola, proprio come il Santo da cui prendono il nome. In alcune zone vengono preparate sotto forma di panini morbidi. Ecco la ricetta:
Ingredienti
- 300 gr farina 00
- 1 uovo
- 1 bustina di lievito
- 100 gr di zucchero
- 150 ml di latte
- 2 cucchiai di olio di oliva
- semi di anice qb (che si possono sotituire con uvette o con gocce di cioccolato)
Procedimento
- Impastare tutti gli ingredienti escluso latte e lievito
- Scaldare leggermente il latte e sciogliere all’interno il lievito
- Versare poco a poco il latte e impastare fino a ottenere un impasto omogeneo
- Dar lievitare l’impasto finchè non raddoppia (occorreranno tra le 2 e le 3 ore)
- Dividere l’impasto in pezzi piccoli con cui fare delle ciambelle (o panini circolari se si preferische)
- Far lievitare le ciambele per un’altra ora
- Cuocere in forno a 180° per mezz’ora.