1/6 – Introduzione
Lo scopo principale del lievito, è di fungere da catalizzatore nel processo di fermentazione di un impasto, oltre a quello di alimentare gli zuccheri presenti nella farina ed espellere l’anidride carbonica durante il processo di lievitazione. Il lievito può essere di tre tipi: regolare, secco ed istantaneo. Il lievito secco è composto da particelle più grandi rispetto al lievito istantaneo. Nella maggior parte dei casi, a prima vista non ha un bell’aspetto, ma non demordete: il lievito è duro a morire, e con alcuni trucchetti, è possibile utilizzarlo. A tal proposito, nei passi a seguire, vi illustrerò come riattivare il lievito naturale vecchio.
2/6 Occorrente
- 100 gr di lievito
- 100 gr di farina
- 45 ml di acqua tiepida
3/6 – Impastare il lievito
Anzitutto, se il lievito ha formato dell’acqua sul fondo, scolatelo nel lavandino, stando attenti a non farlo cadere. Una cosa molto importante da fare, sarà quella di eliminare il primo strato del lievito utilizzando una spatola, per poi gettarlo via. Al lievito rimanente aggiungete poi la farina e l’acqua. Una raccomandazione: l’acqua dovrà essere tiepida, con una temperatura di 25-30 gradi. Adesso, impastate il lievito con la farina e coprite con un coperchio o, meglio ancora con uno strofinaccio, quindi tenete al caldo. Ad esempio, potrete lasciare l’impasto nel forno, per almeno 6 ore. Trascorso tale tempo, tirate fuori l’impasto, rimpastatelo per far riattivare il lievito ulteriormente e rimettetelo al caldo per altre 6 ore.
4/6 – Rinfrescare l’impasto
Questo procedimento dovrà essere seguito fino a quando il lievito non sarà in grado di aumentare almeno il doppio del suo volume, nell’arco di 3 ore e non più di 6 ore. Il lievito così ottenuto, andrà posto in un barattolo di vetro chiuso con un coperchio e riposto in frigorifero. Per riequilibrare bene la fermentazione, la prima settimana il lievito andrà rinfrescato quasi tutti i giorni. Naturalmente, andrà preso solo una parte dell’impasto da rinfrescare, ad esempio: su 1 kg di impasto solo 1 etto, altrimenti, se ogni giorno aggiungerete la farina, vi ritroverete a fine settimana sommersi dal lievito.
5/6 – Congelare il lievito
Con il trascorrere del tempo, sarà possibile riattivare il lievito anche una volta, ogni due settimane. Il bello del lievito naturale è che non scade mai quindi, se sarete in grado di mantenerlo, potrà durare mesi o addirittura anni. Se dovrete partire per un periodo lungo, di certo non potrete occuparvi del vostro lievito. Tuttavia, esiste anche l’opzione del congelamento: mettete il lievito in un sacchetto e lasciatelo in freezer poi, quando ne avrete bisogno, fatelo scongelare e riattivatelo come descritto sopra.