1/5 – Introduzione
La passione di fare il vino in casa ha fatto registrare negli ultimi anni un vero boom. Per chi vuole cimentarsi in questa nuova esperienza, è necessario disporre di una cantina possibilmente ben aerata, perché dalla fermentazione si sprigiona anidride carbonica, un gas più pesante dell’aria che si stratifica sul fondo del locale. Inoltre per evitare che nel vino si presentino intorpidimenti e malattie, si può ricorrere ad una serie di trattamenti affinché mantengano stabili le sue caratteristiche nel tempo. Essi sono: la chiarificazione, la quale consiste nell’aggiungere delle sostanze nel vino, in modo da renderlo limpido; la centrifugazione che è un sistema meccanico in grado di separare le più grosse impurità e la filtrazione, la quale va fatta per separare le parti solide e poi renderlo perfettamente limpido. Ed ora, ecco a tecnica di come filtrare il vino nuovo.
2/5 – La raccolta dell’uva
Il periodo di raccolta dell’uva può variare leggermente in relazione alla qualità della stessa e al luogo di coltivazione, mentre il periodo di macerazione deve rispettare un processo della durata media di dieci giorni. Solitamente si vendemmia fra l’inizio dell’estate e la fine dell’autunno, ma generalmente è preferita la cosiddetta “Estate di San Martino” (11 novembre).
3/5 – Il vino novello
La gradazione minima di un vino novello è intorno agli 11 volumi. Il vino novello ha una caratteristica che gli vale il nome, ossia il tempo che intercorre tra la vendemmia, la macerazione dell’uva, la sua messa in produzione e la vendita in bottiglia che è di breve tempo (generalmente di soli 60 giorni).
In genere, la macerazione dell’uva utilizzata per vini novelli viene effettuata attraverso il metodo definito di macerazione carbonica, il quale ne velocizza il procedimento. Alla fine del processo di macerazione e fermentazione, si procede alla svinatura pigiando il contenuto e lasciando fuoriuscire il succo d’uva fermentata.
4/5 – Il filtraggio del vino
Dopo il travaso il prodotto viene analizzato, sia nella struttura che nel colore, odore e sapore e nel caso siano necessario, vengono apportate variazioni al vino novello saturandolo di anidrite carbonica e aggiungendo piccole modifiche atte a bilanciarne le caratteristiche nel modo desiderato. Il vino a questo punto della lavorazione verrà filtrato. Tali operazioni possono avvenire avvalendosi di filtri che agiscono per setacciamento o per assorbimento. Il setacciamento si avvale di veri e propri filtri costituiti da una struttura in grado di trattenere le particelle e rilasciare solo il liquido, mentre l’assorbimento avviene in maniera elettrostatica.