1/6 – Introduzione
Alcuni paesi, fra i quali includiamo a pieno diritto l’Italia, possono vantare una tradizione vinicola centenaria e impareggiabile. Quando si tratta di consigliare i vini per un pasto in un ristorante Italiano c’è solo il proverbiale imbarazzo della scelta. Che si tratti di regole base o di semplici suggerimenti da parte di esperti sono molti gli aspetti da considerare, dal tipo di vino al tipo di piatto. Oltre ovviamente ad aspetti meno “nobili” ma sempre di fondamentale importanza, come il budget a disposizione per la scelta del vino.
2/6 Occorrente
- Carta del vino
- Minima preparazione in enologia
3/6 – Contesto
Si inizia dal contesto. La situazione in cui viene servito determina la scelta del vino. C’è una bella differenza fra un vino per festeggiare una cena tra amici a uno da selezionare per un matrimonio. Abbiamo poi differenze di temperatura e clima esterno, che sia estate o inverno, freddo o caldo, e differenze di abbinamento. Oltre alle regole basiche, quindi vini bianchi con pesce e vini rossi con carne (giusto per fare un esempio ben noto a quasi tutti) vanno considerati anche i vini in relazione ai contorni e al tipo di bottiglia, per invecchiamento e prezzo.
4/6 – Prezzo
Il costo, appunto. L’etichetta, l’invecchiamento, eventuali costi di importazione se si scelgono vini esteri. Questi sono solo alcuni dei fattori che finiscono con l’impattare, anche in maniera netta, sul prezzo. Quando si presenta una carta dei vini a dei clienti bisogna contestualmente tentare di “inquadrare” al volo che tipo di fruitore si ha davanti. Non tutti sono ossessionati dall’etichetta e dal prezzo. C’è una curiosa regola d’oro non scritta: nel dubbio, scegliere il secondo vino più economico della tipologia che si preferisce. Un’idea logica e sensata perché se quel che si cerca è semplicemente un vino accettabile a prezzo accettabile, il più economico probabilmente mancherebbe in qualità e qualunque altra opzione sarebbe superflua. Quest’ultimo, ovviamente, è solo un consiglio da prendere con le molle.
5/6 – Tipologia
Da un punto di vista prettamente “accademico” esistono sostanzialmente tre tipologie di vino: rosso, bianco e rosato. Ci sono poi infinite varianti e ulteriori categorie. Vino frizzante o liscio, dolce o con note più amarognole, vini spumanti, prosecco, champagne. La lista di ciò che è tecnicamente compreso nella categoria “vino” è piuttosto lunga e intende il Vin Brulè, il vino caldo. La scelta va ponderata e fatta in base a tre importanti punti focali, in quest’ordine, gusto personale, contesto e prezzo. Il gusto personale è di importanza primaria, semplicemente perché non è contestabile. Poi c’è il contesto, come precedentemente analizzato, e infine il prezzo. Be’, ogni tanto uno sfizio bisogna concederselo.
6/6 Consigli
- Nel dubbio, scegliere il secondo vino più economico della carta