Cena romantica: consigli e ricette
Questo articolo non l’ho scritto io, che dopo 7 anni di matrimonio e 2 figli su seduzione e romanticismo non ho più nulla da dire. Stavolta mi limito ad ospitare il contributo del Ciranò dei fornelli che per questo blog ha messo a punto una “gastroguida per il cucco”, ovvero indicazioni pratiche, consigli e ricette facili e accattivanti per coloro che vogliono prendere la loro “lei” per la gola.
Premessa intransigente
In genere tendo a non invitare a cena persone che per scelta non mangiano determinati alimenti, è come se eliminare fasce di sapori, fosse già in partenza una barriera verso la scoperta [traduzione: cosa ho da dire a una donna che campa tutto l’anno con pomodorini, mozzarelline e rucola comprate al supermercato]. Per cui il menu che seguirà è enogastrofobie free.
Cena romantica: consigli pratici
Prima cosa al momento dell’invito non chiedere MAI cosa vorrebbe mangiare, vi ficchereste in una serie difficilmente risolvibile di guai, fatta di ingredienti fuori stagione, di “mio padre la fa diversa”, ecc., quindi MAI, tocca a voi decidere.
I consigli di base per una cena tete à tete sono sempre un po’ gli stessi: leggerezza, freschezza per cui pesce, verdure, crudité.
Un dubbio che vi terrete fino alla fine è se fare una pasta o no. Io solitamente propendo per il no, meglio andare leggeri fino in fondo con due cosette prima di un piatto principale e poi una piccola chiusura dolce.
Anche perchè questo assetto ci permette di gestire alla grande un punto centrale della faccenda: le cose da bere.
Come preparare una cena elegante
Cena romantica: come scegliere il vino
La partita come potete immaginare si gioca molto sul tenore alcolico che va tenuto simpaticamente in crescendo sull’allegro, ma non troppo. Per cui con i saluti e le due cosette in apertura delle bollicine, per il piatto principale un bianco, per chiudere si vedrà.
I vini che si dice piacciono alle donne (Sauvignon, Gewurztraminer, ecc.) qualcun’altro glieli avrà già fatti bere, meglio sorprendere con la mandorla nel finale di quel Verdicchio, o addirittura con la punta di origano in quel Frascati che nessuno si aspetta. Attenzione a non esagerare con le descrizioni enologiche (soporifere), invece va benissimo un aneddoto su quando siete andati a visitare quella cantina, gli uomini e la terra che lo fanno, bla bla…
Altro consiglio, fatevi trovare che cucinate ancora qualcosa, trovare tutto pronto sa di asettico, o di amico che ha cucinato per voi (ebbene si, capita anche di fare il Ciranò dei fornelli) inoltre maneggiare coltelli, fuoco e padelle rompe il ghiaccio e se lo rompe troppo meglio ancora, si può sempre mangiare dopo.
Il menu perfetto per una cena romantica
Ma tutte queste premesse mi ha detto Marta che non interessano lei vuole il menù allora vediamone uno adatto alla primavera che potrebbe funzionare con poco lavoro. Ecco le ricette.
Antipasto: Insalata di calamari e asparagi
Scottate in acqua bollente gli asparagi mantenendoli, come si dice, “croccanti”, dopo nella stessa acqua scottate dei calamari anche questi tenuti “al dente”, poi una volta freddi, tagliate a fettine e condite con olio, pepe, sale.
Tartare di gamberi
Sgusciate i gamberi che devono essere freschissimi e buonissimi, batteteli su un tagliere con la punta del coltello, poi condire leggermente con olio, un po’ di pepe rosa e solo alla fine, altrimenti cuocete il tutto, fleur de sel; impiattare con un coppapasta e sbizzarrirsi con qualche colore
Sarò il tuo “Pagliaccio azzurro”, un pesce all’acquapazza
L’avete voluta fare strana fino ad ora, ma è arrivato il momento di far vedere che un piatto “semplice” è nelle vostre corde, anzi che è poi quello che preferite, è il momento di entrare in confidenza, quindi esaltate la materia prima. Un buon pesce, quello che di meglio offre il pescato e la stagione da fare velocissimo all’acquapazza, bandite ovviamente spigole e orate allevate, dentici dell’oceano nonsodove, ecc.. L’importante è la cottura breve ma intensa del pesce insieme a 3/4 pomodorini, un aglio, un pò di prezzemolo, acqua e vino bianco, magari date un tocco profumato all’intingolo con un’ombra di peperone come si usa nei brodetti del centro adriatico. Ovvio servirlo spinato, meglio con un po’ di pane bruschettato.
Dolce: tiramisu al thè verde matcha
Per quanto tutto era leggero e in porzioni da ristorante, la serata non deve finire qui e potrebbe essere utile dare una piccola scossetta caffeinica, anzi in questo caso teinica.
La ricetta è quella del tiramisu solo che al posto del caffè si intingono i savoiardi nel thè verde matcha in polvere diluito in acqua e poi si spolvera alla fine con lo stesso thè in polvere.
IMPORTANTE: da costruire e servire assolutamente in piccoli bicchieri monoporzione esaltando i colori del verde vivido del thè, insomma non presentatevi col pirofilone gonfio a tavola, mi raccomando!
Ora se tutto è andato bene, come in un film degli anni ’60, la musica sale e le luci sfumano, se invece no, come in un film degli anni 0 la sveglia urla nella vostra testa annebbiata, la casa un delirio e voi dovete correre al lavoro lasciando tutto così com’è. Comunque vada, buon divertimento!