1/6 – Introduzione
Pianta tipica delle regioni tropicali, la manioca possiede una radice a tubero commestibile che è considerata un’importante fonte di carboidrati. Da essa si ricava anche una fecola denominata tapioca. Giunta da poco anche nelle nostre cucine mediterranee, la manioca è un ingrediente che può essere usato in svariate maniere. Scopriamo insieme cinque modi per cucinarla.
2/6 – Al forno
Simile alla nostra patata, la manioca possiede una buccia coriacea che deve essere tolta prima della preparazione. Per chi ama la semplicità è ottima cotta da sola al forno, per quaranta minuti circa, irrorata con olio e cosparsa di aromi (rosmarino, aglio e, per chi ama il piccante, magari qualche spezia). Per chi invece vuole usarla in una cucina più elaborata, la manioca è ottima per i dolci come le torte. Può infatti sostituire la farina ed è spesso scelta da chi ha allergie al glutine.
3/6 – Fritta
Come le patate, la manioca può trasformarsi in uno sfizioso antipasto etnico, se fritta. La si può tagliare a spicchi (dopo averla sbucciata, lavata e aver tolto il cordone centrale) e friggerla in molto olio (mais o girasole) fino a che diventa croccante e dorata. Il suo sapore un po’ neutro, vagamente piccante, si accompagna a qualsiasi salsa.
4/6 – Bollita
La manioca bollita è abbastanza semplice da preparare. Può essere poi utilizzata come base per ricette più impegnative. Prima di tutto bisogna sbucciarla in modo che rimanga solo la parte bianca, tagliarla a tocchetti e eliminare il filamento centrale. La si immerge poi in acqua fredda e, raggiunto il bollore, si attende circa mezz’ora e si aggiunge il sale. Il fuoco si potrà spegnere quando, tastandola con una forchetta, risulta morbida.
5/6 – Tostata
La farina di manioca tostata compone la “Farofa”, un contorno salato tradizionale della cucina brasiliana. Ci sono molte varianti della Farofa e si possono aggiungere all’ingrediente di base, cioè la manioca tostata e passata nel burro o grasso, sia verdure, sia carne e, alle volte, anche frutta (ad esempio la banana). Il piatto è molto fantasioso e talvolta confusionario, ma ha radici antiche che risalgono all’età coloniale.
6/6 – Cotta
Esistono due tipi di tuberi di manioca: quello dolce e quello amaro. La dolce ha una buccia raggrinzita mentre quella amara è liscia. Entrambe contengono una tossina: nella dolce si trova nella buccia e in quell’amara nella polpa. Importante ricordarsi che la manioca non va mai consumata cruda perché contiene acido cianitrico, una sostanza molto velenosa per l’organismo umano. Essendo un prodotto etnico e quindi poco conosciuto qui in Italia, è sempre bene informarsi dal proprio venditore di fiducia come è meglio cucinare gli ingredienti, in modo da poter mangiare sano, intelligente e, soprattutto, in modo sereno.