1/7 – Introduzione
La cucina venezuelana è caratterizzata da una grande varietà e quantità di alimenti. Per questo motivo trova molti punti di contatto con altri tipi di cucina sudamericana, poiché in molti altri Paesi di tale continente i piatti sono assai variegati. I piatti venezuelani sono colorati e ricchi di sostanze nutritive che possono soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero; per via della loro abbondanza le portate potrebbero non suscitare interesse a prima vista e risultare un insieme caotico di alimenti, ma basta assaggiarne un boccone per ricredersi del giudizio affrettato. Come spesso accade nei paesi poveri, le ricette tipiche venezuelane affondano le loro radici nelle tradizioni popolari, e per questo sono numerose. Ne sono esempi il Cachapa, pancake di cereali, il Cachito, pane caldo farcito con prosciutto, il Muchacho, un lombo di arrosti con la salsa, e il Sancocho, uno stufato di pesce e verdure. È famoso anche un particolare dolce venezuelano, il Dulce de Leche, un dessert a base di latte e cioccolato.
Una ricetta in particolare è però degna di nota: si tratta del Pabellon Criollo – o “carne alla creola” – considerato il piatto nazionale per eccellenza. È suddiviso in tre parti: una parte di carne, una di riso e una di fagioli neri. Vediamo come preparare ognuna di queste parti e come poi unirle per ottenere questo tipico piatto. Il pabellon si accompagna con le arepas, il pane venezuelano per eccellenza.
2/7 Occorrente
- 2 kg di carne (polpa)
- 2 peperoni rossi
- 2 cipolle
- 1 dado
- 2 spicchi di aglio
- sale e pepe q.b.
- 300 grammi di riso basmati
- 2 tazze d’acqua
- olio extravergine di oliva
- 200 grammi di fagioli neri
- 1 confezione di passata di pomodoro
- 120 grammi farina di mais
- 300 ml d’acqua
- 200 grammi di formaggio fresco
- 2 platanos o banane
- 3 pomodori maturi
3/7 – Le origini del Pabellon
Come accennato in precedenza, l’origine di questo piatto si deve alla fantasia ed alla creatività dell popolazione più umile, che spesso riciclava gli avanzi di cibo dei benestanti, per poter variare la loro alimentazione, povera soprattutto di proteine animali. Come tutti i piatti tipici venezuelani, ha radici che si mischiano tra l’America Latina, l’Europa e l’Africa, essendosi formato nei secoli della colonizzazione portoghese e spagnola del continente sudamericano.
Inizialmente dunque il pabellon era cucinato utilizzando prodotti di scarto del giorno precedente. L’unico alimento fresco del giorno era il platano, che era facilmente reperibile da tutti e che veniva preparato al momento. Il pabellon di oggi non si cucina più utilizzando il cibo riciclato, ma è bene conoscere la storia di ogni gastronomia per apprezzarne ancora di più i sapori.
4/7 – Come preparare il Pabellon
Per la realizzazione di questa ricetta dovrete partire dai fagioli, che vanno sciacquati e lasciati a bagno per una notte (circa 10 ore). In seguito scolateli e fateli bollire per circa un’ora. Nel frattempo in una pentola abbastanza capiente fate bollire la carne in abbondante acqua salata a fuoco lento per circa 4 ore. A cottura ultimata tagliate la carne in “straccetti” e dedicatevi al soffritto. Unite la cipolla tritata, le carote tagliate a cubetti, l’aglio tritato, il peperone tagliato grossolanamente ed il pomodoro, conditi con un filo d’olio d’oliva. Fate rosolare ed aggiungete gli straccetti di carne, la passata di pomodoro e un bicchiere di vino bianco. Aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere a fuoco lento per 15/20 minuti circa. Se lo ritenete necessario, una volta sfumato il vino allungate con una tazza di brodo.
Mentre il composto cuoce, potrete dedicarvi al taglio della cipolla che dovete tritare finemente; fate a dadini un quarto di peperone rosso e mettete il tutto in un’altra padella con un filo di olio. Lasciate cuocere a fiamma media e dopo qualche minuto di rosolatura aggiungete i fagioli neri, la pancetta, il peperoncino fresco e l’acqua di cottura dei fagioli. Aggiungete sale e pepe quanto basta e cuocete finché il sugo non si sarò addensato. Se i fagioli risulteranno ancora duri sarà necessario aggiungere un po’ d’acqua e prolungare la cottura.
Successivamente tritate l’ultimo spicchio d’aglio, sciacquate il riso e scolatelo. Mettete quindi a scaldare l’aglio e un filo d’olio in una pentola, aggiungete il riso ed il sale e fate cuocere a fuoco medio; in ultimo versate l’acqua, ricordandovi di abbassare al minimo il fuoco quando questa avrà raggiunto l’ebollizione. Fate cuocere il tutto finché l’acqua non si sarà assorbita completamente. Ora prendete il platano e tagliatelo a rondelle, friggetelo in una padella con poco olio, aggiungendo un pizzico di sale non appena si sarà dorato.
5/7 – Impiattamento e varianti del Pabellon
Disponete in ognuno dei quattro piatti la carne, i fagioli, il riso e un pezzo di platano fritto, servendo il tutto in tavola. Accompagnate il pabellon con un corposo vino rosso.
È un piatto molto calorico, dunque si consiglia di mangiarlo per pranzo e non per cena.
Tra le altre varianti del piatto consiglio di provare anche il pavilion con arepas, ideale come sostanziosa prima colazione. Questa tipologia di carne creola prevede la sostituzione del riso con l’arepas, il tipico pane di forma circolare preparato con farina di mais bianco. Inoltre, in assenza del platano, che non si trova facilmente ovunque, si possono utilizzare le comuni banane.
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7/7 Consigli
- Attenzione alle quantità di sale!