1/5 – Introduzione
La rosa canina viene ricavata dal frutto, o meglio, dal falso frutto, della pianta di rosa vera e propria di colore rosso-arancio ed ha una grande varietà di utilizzi, che vanno dai profumi, alle bevande sino ai supplementi nutrizionali. I piccoli frutti (bacche) della rosa canina sono considerati le “sorgenti naturali” più concentrate in vitamina C e per questo in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo. La rosa canina è un eccellente tonico per fronteggiare l’esaurimento e la stanchezza, è un ottimo antinfiammatorio, contro le allergie, riniti, asma, tosse e raffreddore. Ma annotando tutte le caratteristiche di questo favoloso frutto, ne abbiamo tralasciata una importantissima… È anche ottima da mangiare. E quale miglior modo di utilizzare la frutta se non quello di preparare un’ottima marmellata, con una ricetta molto facile.
2/5 Occorrente
- 1 kg di bacche di rosa canina
- 350 g di zucchero circa (lo zucchero dipende dal peso finale della frutta cotta)
- Colino
- Buccia di limone grattugiata
- Vasetti di vetro sterilizzati
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Il procedimento parte dalla pulitura esterna delle bacche, con un getto d’acqua corrente di media intensità a temperatura lievemente al di sotto di quella dell’ambiente. Dopodichè si passa alla fase di pulitura interna: dopo aver eliminato ogni picciolo, le bacche devono essere tagliate a metà per rimuovere i semi e la tipica peluria. A questo punto, è necessario mettere sul fornello una pentola di dimensioni sufficienti riempita d’acqua: al momento dell’ebollizione, si buttino le bacche e le si lasci cuocere per una ventina di minuti.
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Quando i frutti appariranno più morbidi (la verifica può essere fatta schiacciando una bacca con un cucchiaio di legno) si scoli l’acqua e si frulli il tutto, fino ad ottenere un composto mediamente omogeneo. Quest’ultimo dovrà essere filtrato con un colino a maglie non troppo grandi, per eliminare tutti quei residui non rimossi durante la precedente fase di lavaggio. In particolare, bisogna prestare particolare attenzione ai piccoli filamenti tipici del frutto: l’ingestione può irritare l’apparato digerente, soprattutto l’intestino.
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Si proceda portando nuovamente ad ebollizione il composto, a cui si aggiungerà pian piano lo zucchero. La quantità del dolcificante necessaria varia a seconda del peso iniziale delle bacche prescelte: dovrà essere, in linea generale, pari a un terzo. Si lascia il tutto in cottura per circa 25 minuti. Quando la marmellata risulterà sufficientemente densa per i propri gusti, si inserisca una buccia di limone grattugiata finemente, quindi si proceda versando la confettura in contenitori di vetro sterilizzati. È infine consigliato capovolgere i vasetti, così da favorire l’eliminazione dell’aria in eccesso e la creazione del sottovuoto, per assicurare la massima conservazione del prodotto nel tempo.