1/7 – Introduzione
Il tamarindo è un albero tropicale, originario dell’Africa Orientale, detto anche dattero dell’India per la sua somiglianza, soprattutto nel colore, al frutto di dattero. Questo frutto esotico è molto impiegato in Medio Oriente per la preparazione di sciroppi da usare come rimedio naturale ma anche in cucina. Il tamarindo è impiegato soprattutto nella cucina indiana per preparare salse, zuppe aromatizzate e minestre, il tutto accompagnato da riso. Il tamarindo è anche utilizzato nella preparazione della salsa Worcestershire. In questa guida vi spieghiamo come preparare la salsa al tamarindo.
2/7 Occorrente
- Frutti di tamarindo
- Mezzo bicchiere di zucchero
- Mezzo bicchiere di aceto bianco
- Mezzo bicchiere di acqua
- Salsa di pomodoro o ketchup
- Sale, pepe oppure peperoncino
- Succo di limone
- Mezzo cucchiaio di maizena
- Mezzo spicchio di aglio tritato
3/7 – Pulitura del frutto
La prima cosa da fare per preparare la salsa al tamarindo è pulire i frutti. Per farlo togliete i fili esterni dalla polpa ed eliminare i semi che si trovano all’interno della polpa. Estraete dunque tutta la polpa così pulita tanta da riempire un bicchiere di dimensioni normali. A questo punto versate la polpa di tamarindo in una pentola che avrete riempito di acqua e cuocete a fuoco medio, mescolando costantemente fino a che la polpa inizierà a disfarsi. Ponete attenzione a non far attaccare la polpa alla pentola, altrimenti si brucerà.
4/7 – Preparare la salsa
A questo punto aggiungete l’aceto e lo zucchero, la salsa di pomodoro ed il succo di limone, un pizzico di sale, l’aglio tritato finemente, un pizzico di pepe o peperoncino. Abbassate la fiamma, continuate a mescolare per non fare attaccare il tutto e portate ad ebollizione. A parte, in due dita di acqua fredda, sciogliete la maizena e aggiungetela alla salsa poco alla volta. Questo servirà ad addensare la salsa. Mescolate bene, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare per 10 minuti circa. Frullate il composto per eliminare eventuali grumi e se la salsa risulta troppo densa, diluite con qualche cucchiaio di acqua, continuando a frullare.
5/7 – Conservazione ed utilizzo in cucina
La salsa al tamarindo si può conservare in vasetti sterilizzati chiusi ermeticamente e posti in un luogo fresco e al buio per molti mesi. Una volta aperto il vasetto però è importante conservare in frigo la salsa, consumandola entro pochi giorni. Essendo una salsa tipicamente agrodolce si può abbinare perfettamente con le zuppe, per condire i ravioli cinesi o addirittura il riso bollito. La salsa al tamarindo è ideale inoltre per accompagnare piatti a base di pesce, pollo, con le verdure o per condire le insalate. Nella cucina indiana è utilizzato per insaporire, come si fa con le spezie, minestre e zuppe e per gustarlo con i tradizionali pani non lievitati.
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7/7 Consigli
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