Avrete sentito parlare dello skyr almeno una volta, forse dalla collega fissata con gli snack salutari e alla continua ricerca di prodotti low-fat. Magari siete curiose ma al supermercato lo confondete con lo yogurt bianco, oppure con i formaggi spalmabili e il kefyr. Non preoccupatevi, siete in buona compagnia perché attorno allo skyr aleggia una sorta di mistero e nessuno sembra avere la risposta pronta quando si tratta di spiegare davvero di cosa si tratti. Iniziamo proprio dai fondamentali: cos’è lo skyr?
Cos’è lo skyr e cosa contiene
Lo skyr è un formaggio di latte vaccino, dunque di mucca, fermentato e scremato. Gusto e consistenza lo fanno assomigliare allo yogurt greco (ma lo skyr è più proteico, acido e compatto) e il marchio islandese più popolare, disponibile anche in alcune catene di supermercati italiani, è lo ísey Skyr. Anche se non ha raggiunto i livelli di popolarità dello yogurt alla greca, lo skyr incontra i favori di molti perché è un prodotto privo di grassi. Almeno quando è al naturale e rispetta la ricetta tradizionale islandese, ma è possibile che alcune varianti si servano della panna, oppure delle puree di frutta ad alto contenuto di zuccheri. Ancora: edulcoranti, addensanti e coloranti. Dunque: occhio all’etichetta! Meno ingredienti elenca, più ci si avvicina ai benefici dello skyr come lo intendono gli islandesi.
Come viene prodotto lo skyr
La ricetta tradizionale dello skyr islandese non è una passeggiata. Il latte di mucca, anche se in passato non era raro l’uso di latte di capra, viene scaldato ad una temperatura di 85° per almeno 5 minuti in modo che i grassi e le caseine si presentino in superficie. A questo punto si aggiungono dello skyr avanzato dalla produzione precedente, che agisce come fermento, e del caglio. Dopo la coagulazione il siero e la cagliata sono separati per filtrazione.
Nella lavorazione industriale lo skyr viene pastorizzato, mentre in quella artigianale no, anche se le differenze tra le due produzioni non finiscono qui. In generale lo skyr industriale può contare su macchinari e procedure che ne garantiscono la standardizzazione e la sicurezza, anche se a discapito delle colture macrobiotiche che potrebbero risultare più povere. Secondo i palati più fini anche il sapore è diverso: lo skyr fatto in casa è più acido ed intenso.
I valori nutrizionali dello skyr
Quando mangiare lo skyr? O meglio: se non volete esagerare con grassi e calorie, è davvero possibile consumare tranquillamente un formaggio come lo skyr? Il contenuto di grassi dello skyr è pari a zero e anche il conteggio delle calorie, circa 110 kcal per 100 grammi, è assolutamente confortante. Dunque la risposta è: sì, lo snack da tenere sempre in schiscetta è proprio questo! Ma non solo: lo skyr è un formaggio ricco di proteine (sfiora i 19 grammi ogni 100 di prodotto) e può coprire il 20% del fabbisogno giornaliero di calcio di un adulto.
Le proprietà e i benefici dello skyr
Non è un caso che lo skyr faccia parte della tradizione islandese da secoli in qualità di piatto unico. Anche se ora è perlopiù gustato a colazione con l’aggiunta di un po’ di dolcificante, latte o panna liquida, l’antifona è chiara: tanto nutrimento, tanti benefici.
Fa bene alle ossa
Come avrete già registrato lo skyr è ricco di calcio e di vitamina D (che ne facilita l’assorbimento) dunque si rivela un valido alleato per rinforzare denti, ossa e per prevenire l’osteoporosi.
Aiuta il controllo della glicemia
La scarsa presenza di carboidrati (circa 7 grammi su 100), unita all’alta percentuale di proteine, ne fa un possibile strumento per tenere sotto controllo la glicemia, dal momento che le proteine contribuiscono a rallentare l’assorbimento degli zuccheri.
Facilita il mantenimento del peso
Lo skyr è povero di calorie ma è dotato di alto potere saziante, ecco perché, se inserito all’interno di una dieta varia ed equilibrata, accompagnata da un giusto esercizio fisico, aiuta a contrastare l’aumento di peso senza rinunciare al nutrimento e alla gratificazione.
Chi è intollerante al lattosio può consumare lo skyr?
Lo skyr è un prodotto a basso contenuto di lattosio perché in fase di lavorazione viene rimosso al 90% e dunque potrebbe essere adatto a chi accusa intolleranze lievi o sensibilità al lattosio. Invece non è assolutamente adatto alle persone allergiche ed intolleranti alla caseina o al siero del latte.
Quando e come mangiare lo skyr
Qual è il momento adatto per concedersi una porzione di skyr? Lo skyr bianco è più naturale e versatile degli skyr aromatizzati e dunque si presta bene per il salato come per il dolce. Potete gustarlo al mattino, arricchito da cereali in fiocchi, semi e frutta fresca oppure secca, ma anche come spuntino di metà giornata. Se preferite i sapori salati, abbinate lo skyr ad una fetta di pane integrale caldo in purezza oppure leggermente condito con olio, sale e pepe. In questa versione diventa anche un ottimo dressing per insalate e una salsa per farcire panini e tramezzini. Dato il suo potere saziante, a dispetto dell’apporto calorico, è un ottimo spezzafame!
Qualche idea per usare lo skyr in cucina
Pensateci: usare lo skyr nei dolci è davvero un’ottima idea. Anche se stiamo assistendo da una “yogurt greco mania” lo skyr è un’arma segreta altrettanto valida nella preparazione di dessert a basso contenuto di grassi e calorie. Lo skyr può sostituire il mascarpone nella lista di ingredienti del tiramisù, oppure il formaggio spalmabile nella cheesecake. Aggiungere lo skyr all’impasto delle torte e dei ciambelloni da forno è un trucco furbo per renderli morbidi come nuvole senza aggiungere grassi, e lo stesso vale per i pancake. Ma anche per i plumcake salati!