Non è una nuova varietà di soia introdotta di recente, ma un alimento di origini antiche, diffusissimo in Cina e Giappone, che ha tutte le carte in regola per entrare nella nostra alimentazione quotidiana. La soia Edamame (il suo nome deriva dai termini giapponesi “Eda”, che significa “rami”, e “mame”, che significa “chicchi”, un tempo infatti i baccelli erano venduti ancora sul ramo appena tagliato) è una varietà caratterizzata dalla forma allungata e dal colore verde brillante che le deriva dal particolare grado di maturazione. Viene raccolta, infatti, quando il baccello è ancora “in erba”, e i fagioli verdissimi e delicati.
Come tutti i legumi, la soia Edamame è ricca di proteine; consumata in abbinamento ai cereali è ideale da alternare ai piatti di carne e pesce per un’alimentazione varia ed equilibrata. Contiene inoltre vitamina E (100 g coprono il 60% del fabbisogno), vitamina B2 e folati, che contribuiscono alla salute del sistema immunitario e sono particolarmente importanti in gravidanza. Da segnalare anche il contenuto di fibre (mangiandone 100 g se ne assumono 5 g) che assicurano il buon funzionamento dell’intestino, regolano il livello di zuccheri nel sangue e aiutano a tenere sotto controllo il peso.
Ma non finisce qui: la soia Edamame contiene grassi “buoni”, utili alla salute del sistema cardiovascolare, minerali come potassio, fosforo, magnesio e ferro, e isoflavoni, ormoni vegetali particolarmente utili per la salute delle donne perché riequilibrano sia l’eccesso di estrogeni che causa la sindrome premestruale sia la carenza di estrogeni tipica della menopausa.
Nell’ambito di una dieta varia e bilanciata, gli esperti consigliano di consumare legumi almeno tre volte la settimana. Via libera, dunque, a fagioli, piselli, ceci, lenticchie e fave, da alternare con la soia Edamame: può essere consumata semplicemente saltata in padella e abbinata a insalate e zuppe, ma è anche ottima per arricchire sformati e torte salate: un gusto fresco e delicato tutto da scoprire.