1/4 – Introduzione
Il kefir, dalle origini caucasiche, è una bevanda a base di latte, oppure di acqua. Il latte, di mucca o di capra, fermenta in modo naturale, grazie a dei batteri e, forma una sostanza appiccicosa. Sono i granuli, un composto di lattosio e galattosio, gli zuccheri del latte. Da qui si ricava il kefir. Questa bevanda possiamo acquistarla tranquillamente al supermercato, oppure produrla in casa. In questo caso basterà acquistare i grani, direttamente in negozio e farli fermentare nel latte o in un liquido diverso. Per fare il kefir d’acqua si può usare il latte di: soia, riso, l’acqua di cocco, o la semplice acqua in bottiglia. Evitate di farvi spedire i grani. Il viaggio e le variazioni di temperatura possono alterarli, e danneggiarli. Il kefir ha un buon sapore frizzante, e vagamente alcolico. Possiamo berlo sotto forma di succo o aggiungerci della frutta. È ottimo anche come sciroppo.
Il kefir è molto dissetante ed è perfetto nel periodo estivo. Ha pochissime calorie, sia di latte che di acqua, ed è ottimo per la linea. È ricco di vitamine B, soprattutto B 12 e aiuta a ripristinare la flora batterica intestinale. Se facciamo il kefir in casa potremmo avere problemi e difficoltà di conservazione. Il prodotto infatti tende a deteriorarsi in tempi rapidi. In questa guida ci occuperemo principalmente del kefir d’acqua. Vi spiegheremo come conservarlo al meglio senza problemi.
2/4 – Imbottigliamento
La classica bottiglia è ottima per conservare il kefir d’acqua. Vanno benissimo anche i barattoli di vetro con coperchio. Lo possiamo imbottigliare anche aggiungendoci della frutta. Una volta imbottigliato, il kefir si conserva in frigo per tre o quattro giorni, non di più. Il freddo rallenta molto l’attività dei granuli. Controllate spesso l’alimento in frigo. Le bottiglie con la pressione dell’acqua fermentata, potrebbero esplodere. È un evento raro, però può capitare. Meglio usare quelle di plastica. Se usate i barattoli, i coperchi possono saltare via. Non accade di frequente ma nemmeno raramente. Quando dovrete aprire il vostro kefir, fatelo su un lavandino. In questo modo limiterete eventuali danni.
3/4 – Sostituzione dei granuli
Per conservare bene il vostro kefir, la regola basilare è sostituire l’acqua dei grani ogni due ore. I grani in frigo sopravvivono per un massimo di tre giorni, quattro se vogliamo esagerare. Se ci si allontana da casa per qualche giorno, bisogna assicurarsi di tenere attive le colonie batteriche. I grani del kefir d’acqua si indeboliscono più facilmente, rispetto a quelli del latte. Manca l’azione di fermentazione degli zuccheri del latte. Per evitare ciò, potete fare una soluzione di acqua e zucchero. Sciogliete 30 – 40 mg di zucchero in 1 litro d’acqua e immergeteci i granuli. Chiudete tutto con un coperchio e mettete in frigo. In questo modo potrete conservare il kefir per più settimane.
4/4 – In freezer
Nel caso in cui il tempo di inattività fosse più lungo, c’è la possibilità di conservare i granuli nel congelatore.
È necessario disidratarli completamente. Sciacquateli bene, asciugateli delicatamente con della carta assorbente e adagiateli sulla carta da forno. Lasciateli asciugare per vari giorni, rigorosamente a temperatura ambiente. Una volta asciutti e disidratati del tutto, metteteli in un contenitore. Va benissimo sia di vetro che di plastica. A questo punto potete mettere i vostri granuli in freezer, dove si conserveranno senza problemi per circa 5-6 mesi. Trascorso il periodo di assenza, per riattivare il kefir, basterà scongelarlo di nuovo e passarlo sotto il getto dell’acqua fresca del rubinetto.
In ogni caso, evitate di bere le prime bevande, dopo la ripresa della fermentazione. Attendete che l’attività delle colonie batteriche torni a essere ottimale. Solo cosi il vostro kefir d’acqua riacquisterà le virtù benefiche che lo caratterizzano.