1/5 – Introduzione
L’aringa è un pesce azzurro ricco di elementi nutritivi e grassi insaturi ed in particolare di Omega 3. È adatto per chi segue una dieta ipocalorica, e si può mangiare anche tutti i giorni senza creare nessun tipo problema all’organismo. In riferimento a ciò, nei passi successivi vediamo come affumicare l’aringa per poterla consumare anche nei mesi in cui non si pesca.
2/5 Occorrente
- Rametti secchi sottili di erbe aromatiche (salvia, rosmarino, timo)
- Buccia esterna dell’aglio
- Foglie di alloro secche
- Tegame in terracotta
- Alluminio per alimenti
3/5 – Pulire le aringhe
L’aringa è un pesce che vive nelle acque dei mari del Nord, dell’Europa settentrionale e della Groenlandia, ed il periodo migliore per pescarla è tra maggio e giugno dove ve ne sono in abbondanza. Per consumarlo dopo molto tempo, questo tipo di pesce è sottoposto a vari trattamenti quali l’essiccazione, la marinatura e l’affumicatura. L’affumicatura è una tecnica molto antica, per conservare il cibo anche per svariati mesi e soprattutto nei periodi invernali. Dopo aver acquistato le aringhe dal nostro pescivendolo di fiducia, dobbiamo procedere alla pulizia ossia aprirle con un coltello a lama sottile giusto al centro, ed eliminare la lisca centrale senza farla rompere, dopodichè le passiamo sotto l’acqua corrente.
4/5 – Posizionare le aringhe sul barbecure
Fatto ciò, procediamo con la fase della sfilettatura, che ci permetterà di ottenere delle strisce di aringa ben pulite e pronte da mangiare una volta affumicate. Una volta sfilettate le nostre aringhe, le posizioniamo sulla graticola del barbecure, dopodichè prendiamo un tegame di medie dimensioni e lo foderiamo di carta di alluminio, mettendo poi dei pezzetti di legno, delle foglie e le bucce dell’aglio secche perché dovranno bruciare molto lentamente. Con un fiammifero o un accendigas, diamo fuoco alle nostre erbette aromatiche che appena incominciano a bruciare, ci soffiamo sopra con un ventaglio, e poi spegniamo la fiamma lasciando però i rametti ancora bruciare per spegnersi completamente da soli.
5/5 – Cuocere le aringhe
A seconda del tipo di legno utilizzato, le pietanze assumono un aroma particolare, per cui la tecnica dell’affumicatura sfrutta le sostanze liberate dal fumo che penetrano lentamente negli alimenti modificandone il sapore e il colore, e rendendo i cibi molti più saporiti. Una volta cotte, lasciamo le aringhe per due o tre ore a seconda dell’intensità di affumicatura desiderata, e vedremo che pian piano il colore del pesce cambierà. Una volta terminata l’affumicatura, possiamo gustare le aringhe con un contorno di insalata verde, delle patate lesse o al forno ed accompagnando il tutto con un buon bicchiere di vino bianco frizzante.