Come nutrire la bellezza fisica e interiore

La nostra mentor Veronica Pacella ci dà qualche consiglio su quali cibi mangiare per essere più belle (dentro e fuori)

È possibile nutrire la bellezza fisica e interiore? Certo che sì e in questo articolo faremo insieme un viaggio affascinante nella nutrizione della bellezza, fra cibo, corpo, mente ed emozioni.

Il corpo come ponte fra la bellezza fisica e interiore

È celebre la frase del filosofo tedesco Feuerbach che disse: “siamo ciò che mangiamo”, preceduto da Ippocrate che diceva “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Un concetto ormai sdoganato, utilizzato oggi come un invito a prestare attenzione alla nostra alimentazione. Guardando meglio però, ci rendiamo conto che non siamo solo quello che mangiamo, ma siamo anche ciò che pensiamo e ciò che proviamo.

Biologicamente infatti, pensieri ed emozioni rappresentano dei segnali biochimici e biofisici che attraversano il nostro corpo. I pensieri e le emozioni vanno letteralmente a strutturare il cervello e la sua neuroplasticità, attraverso numerosi circuiti neuronali che si formano, cambiano e si plasmano sulla base delle interazione fra noi e l’ambiente esterno. 

Le emozioni sono dei veri e propri “processi” che secondo Paul Ekman, studioso di emozioni e ci indicano che qualcosa sta accadendo dentro di noi. Fisiologicamente infatti un’emozione attraversa il corpo portando a una reazione psicologica e comportamentale in relazione alla situazione che stiamo vivendo. Paul Ekman ha individuato 7 emozioni universali e ognuna di queste ha un preciso significato biologico ed evolutivo.

Ecco quindi che è importante nutrire con cibo di qualità non solo il nostro corpo, ma anche i nostri pensieri e le nostre emozioni affinché i messaggi che viaggiano nel corpo siano coerenti e costruttivi.

Il nostro corpo è formato da trilioni di cellule che lavorano all’unisono e che sono influenzate e coordinate nelle loro attività dal nostro stato fisico e interiore.

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La Dottrina delle Signature: cos’è e com’è collegata al cibo

La Dottrina delle Signature si basa sulle analogie fra le piante (e il cibo) e l’uomo: la loro forma, la struttura, il colore e la somiglianza con un determinato organo o apparato danno indicazioni sulle proprietà benefiche che questi possiedono, sia dal punto di vista fisico che interiore.

È stato Paracelso, nel 1400, il primo a lasciarci degli scritti su questo affascinante argomento e sul concetto che ogni pianta racchiude nel proprio aspetto la sua funzione e possiede proprietà terapeutiche che si esprimono attraverso una somiglianza con la parte sana, la parte malata o con la causa che potrebbe averla provocata.

Paracelso infatti notò come le qualità delle piante si riflettono spesso nel loro aspetto e secondo lui ogni pianta (e i cibi che da esse ne derivano) racchiudono una firma cosmica, secondo l’adagio “Come in alto, così in basso, come nel macrocosmo, così nel microcosmo”.

Grazie alla Dottrina delle Signature, è stato possibile individuare le proprietà fitochimiche di numerose piante utilizzate nelle diverse tradizioni popolari di tutto il mondo e più specificatamente nella medicina etno-botanica, confermate oggi da numerosi studi a sostegno della tradizione erboristica. Non dimentichiamo infatti che sono moltissimi i farmaci sviluppati da molecole proprie delle piante.

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I cibi di bellezza

Le somiglianze fra i cibi e le loro funzioni sono numerose. In questa diretta ci focalizzeremo sui diversi cibi e sulle loro proprietà per nutrire la nostra bellezza fisica e interiore. Pensiamo infatti che ogni nutriente ha molteplici funzioni e che prende parte a tutti i livelli del nostro benessere, poiché nel corpo non c’è divisione fra aspetto fisico e aspetto interiore, ma sono tutti processi che avvengono simultaneamente.

Uno degli alimenti più citati a riguardo è sicuramente la noce. Spaccando una noce a metà infatti abbiamo l’immagine del nostro cervello nei suoi due emisferi e le pieghe che ricordano la neocorteccia. In effetti le noci contengono un pool di nutrienti ritenuti importanti per il cervello, fra cui acidi grassi monoinsaturi, vitamina E, manganese, rame, fosforo, magnesio e grassi monoinsaturi.

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Le carote, tagliate a rondelle, ricordano invece la pupilla e l’iride dell’occhio. Le carote infatti sono ricche di carotenoidi, che vengono convertiti in retinolo, cioè la vitamina A. Il retinolo prende parte alla formazione della rodopsina, il pigmento fotosensibile della retina, e favorisce il benessere della vista, supportando anche la visione notturna.  

A proposito di benessere femminile, l’avocado tagliato a metà, con il nocciolo all’interno, richiama la forma dell’utero. E in effetti l’avocado è conosciuto per essere uno degli alimenti a supporto della fertilità e del benessere ormonale, grazie alla sua componente in acidi grassi monoinsaturi, vitamina E, vitamine del gruppo B e fibre, nutrienti ottimali per la donna.

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Per la sua ricchezza in acidi grassi monoinsaturi l’avocado è secondo solo alle olive, ricche di acido oleico e di vitamina E. Come ho già ricordato nella altre classi, l’olio extravergine di oliva ottenuto dalla spremitura a freddo è fondamentale per il benessere ormonale femminile e non andrebbe mai evitato. Anche le olive, per la loro forma, richiamano la forma delle ovaie nella donna.

Lo zenzero ricorda la forma dello stomaco e fra le sue proprietà ci sono quelle digestive e anti-nausea. Lo zenzero infatti viene utilizzato sia per supportare la digestione, sia per calmare la nausea. Viene utilizzato nella nausea da viaggio e nella nausea in gravidanza. Inoltre è utile nella nausea durante il ciclo mestruale che spesso è causata dal fegato, impegnato a metabolizzare gli ormoni. Come sappiamo, lo zenzero è presente in molti integratori per il fegato poiché ha un effetto benefico su quest’organo.  

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In tema di benessere fisico e interiore, il topinambur, nella sua forma contorta, potrebbe ricordare vagamente l’intestino e richiamare la ritenzione idrica. Il topinambur è un tubero forse poco conosciuto ma con molte proprietà, grazie alla sua ricchezza di sali minerali e di vitamine del gruppo B. Contiene inoltre l’ inulina, una fibra che ha proprietà immunostimolanti e che rappresenta un ottimo probiotico per la flora batterica intestinale e che promuove la crescita dei Bifidobatteri, in grado di contrastare gli organismi patogeni e/o opportunisti che prendono il sopravvento in caso di disbiosi. Il topinambur è ricco di acqua e sappiamo quanto l’acqua sia importante nella ritenzione idrica. Questo alimento favorisce quindi l’eubiosi e la depurazione, entrambe collegate a un benessere psico-fisico che vede coinvolto l’asse intestino-cervello e l’asse ormonale. Sappiamo bene a tal proposito quanto le vitamine del gruppo B siano importanti nel prevenire e ridurre la sindrome premestruale.

Di questi e di altri cibi ho parlato nel dettaglio durante la diretta. Se vuoi approfondire il tema, trovi queste tematiche nel mio nuovo libro “La nutrizione della bellezza: come coltivare la bellezza fisica e interiore” disponibile in tutte le librerie fisiche e on-line.

Veronica Pacella
Veronica Pacella
Biologa nutrizionista e Life coach

La dott.ssa Veronica Pacella è biologa nutrizionista e life coach, esperta in benessere integrato.

Si occupa di accompagnare le persone a raggiungere un benessere fisico e interiore e il suo approccio integra la formazione accademica con l’aspetto olistico e con quello motivazionale, con specializzazioni nel life coaching e nella psicobiologia emotivo-comportamentale.

Porta avanti una visione integrata del benessere attraverso consulenze, convegni, corsi e la condivide scrivendo regolarmente sul suo blog veronicapacella.com.

E’ autrice dei libri “Nutri la tua unicità – scopri come auto realizzarti e fare la differenza”, edito da Anima Edizioni, e “La nutrizione della bellezza – coltivare la bellezza fisica e interiore”, edito da Edizioni L’Età dell’Acquario.

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