igname o yam

Cos’è l’igname o yam: il tubero super versatile da provare subito

Cos’è l’igname o yam

Igname o yam è un tubero (proprio come le patate) molto diffuso in Messico, che sta stregando anche il mondo occidentale. Tutto merito è del suo sapore, molto simile alle patate dolci, ma anche alle sue incredibili proprietà benefiche.

Ricco di vitamine e sali minerali, ha un indice glicemico inferiore rispetto a quello delle patate. Cosa vuol dire? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sull’igname.

L’igname è una radice appartenente alla famiglia delle Dioscoraceae, più grande rispetto alle normali patate (può pesare diversi chili) e con una buccia esterna ruvida e scura. È originaria del Messico. Il suo nome deriva dal portoghese inhame e dallo spagnolo ñame.

Oggi è diffuso in tutta l’America meridionale e in alcune zone dell’Asia con un clima temperato. In Africa è molto usato per il suo notevole apporto proteico. Si coltiva anche nelle zone rocciose e desertiche dell’Oceania. Arriva anche da noi, che abbiamo imparato ad apprezzare questo tubero perché molto simile alle patate dolci, ma soprattutto per le sue proprietà nutrizionali e terapeutiche.

Igname: proprietà e calorie

Per chi è a dieta ma non sa rinunciare alla “coccola” offerta dalle patate, l’igname è il sostituto perfetto. Infatti, ha un più basso contenuto di grassi e un indice glicemico inferiore. Cosa significa? Che la velocità con cui la glicemia nel sangue aumenta è più bassa rispetto a quella delle patate. Ogni 100 grammi di igname contiene 118 calorie.

Nell’igname ci sono tantissime fibre, un bel vantaggio per chi vuole contrastare la stitichezza. Se sei in menopausa o soffri molto per la sindrome premestruale, aggiungi l’igname alla tua dieta: infatti, ha grandi proprietà antinfiammatorie e analgesiche.

L’igname contiene molte proteine, vitamine (B6 e C) e sali minerali. Queste molecole rendono la radice un perfetto alleato nella battaglie alle infezioni di origine virale. Inoltre, aiuta pelle, reni e intestino a depurarsi dalle tossine.

L’igname ha tante proprietà ma anche qualche controindicazione. Ad esempio, se ne sconsiglia l’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento. Può interferire anche con le terapie ormonali. Se dopo averlo mangiato, riscontri lievi distubri come la diarrea, significa che l’igname non fa per te.

Cos’è l’igname selvatico

Oltre all’igname, esiste anche l’igname selvatico. È diffuso in America Centrale e Canada. Si tratta di un vegetale amico delle donne. Infatti ha proprietà antidolorofiche, depurative, antiossidanti e persino dimagranti. I suoi fitosteroidi, diosgenina e tannini vengono sintetizzati in integratori e tintura madre, fatti a partire dall’estratto secco.

La diosgenina è una sostanza simile al progesterone, utilissimo in alcune fasi della vita femminile, come la menopausa. Questa sostanza rallenta il processo di invecchiamento e riattiva il metabolismo. È come se la natura ci stesse spacciando degli ormoni!

Nell’antichità l’igname selvatico era già conosciuto e utilizzato come antispasmodico e antinfiammatorio. Gli uomini lo utilizzavano per alleviare il dolore e le donne contro i crampi mestruali o durante il travaglio del parto.

Cos’è l’igname viola o ube

Tra le varietà disponibili in natura, c’è anche l’igname viola o ube. Questa specie è originaria delle aree tropicali asiatiche. Infatti, ancora oggi è utilizzato nelle Filippine per preparare l’Halo-halo, un dolce locale. La polpa dell’ube ricorda più la patata inglese che quella dolce. Ha un gusto dolciastro, terroso, che ricorda quello delle noci. Il suo colore viola mette subito in chiaro una cosa: questa radice è ricca di antocianine, antiossidanti che ci aiutano a contrastare l’invecchiamento.

Viene consumato bollito con un pizzico di sale, oppure nel caffè, nelle zuppe o come ingrediente base per preparare un purè. Si usa anche per preparare pane e dolci tipici della regione amazzonica, dov’è anche molto diffuso. Ma la sua tecnica di preparazione ideale è la frittura.

Quali sono le differenze tra igname e patata dolce

Sembrano uguali, ma non lo sono. Quindi quali sono le differenze tra igname e patata dolce? Innanzitutto l’aspetto esteriore. La patata è più piccola, con una buccia più liscia e chiara rispetto a quella spessa e ruvida dello yam. Inoltre, interno è arancione, mentre la polpa dell’igname è bianca. Come abbiamo visto, ha un indice glicemico più basso, anche se l’igname ha più calorie della patata dolce: 118 contro 86.

Ma la principale differenza sta nel sapore. Se la patata dolce è più sapida, l’igname è più dolciastro. Ha un sapore deciso, in alcune varietà vira sull’amarognolo. La consistenza è dolce e pastosa.

Igname: le ricette

Iniziamo col dire che l’igname non può essere mangiato crudo. Come per le patate, dobbiamo prima pelare la radice e poi scegliere se friggerlo, farlo bollito o arrosto. È un ingrediente prezioso da unire alle calde zuppe invernali. In Nigeria si essicca lo yam per ridurlo in una polvere da usare per zuppe e budini.

Tra le ricette da provare a casa, da non perdere è lo stufato di igname. Ti servirà una radice di media grandezza, due cipolle, quattro carote, un cucchiaino di curry, tre platani, olio di semi di arachidi e sale. Fai rosolare i tuberi (tranne i platani, che friggerai a parte) con il curry e mezzo bicchiere d’acqua. Lo stufato di igname e carota andrà accompagnato con le chips di platano.

Ube: le ricette

Tra gli impieghi perfetti per l’ube c’è la pasticceria. Prova l’halaya, una marmellata dalla consistenza simile al budino, che puoi gustare anche con del formaggio grattugiato. Ma questo tubero dà il meglio di sé con le torte. In commercio esistono farine di ube essiccato da utilizzare per creare delle bellissime chiffon cake.

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