Biologicamente sovrapponibile al nostro piccolo e rosso ravanello, il daikon, altrimenti detto ravanello bianco o giapponese, è la radice commestibile del Raphanus sativus. Con una lunghezza che può raggiungere anche i 30 cm ed un diametro di almeno 5-6 cm, il daikon impressiona, a primo acchito per le sue imponenti dimensioni.
La consistenza è quella del ravanello, ed anche il sapore lo ricorda, tuttavia data l’importante lunghezza, la porzione superiore del daikon ha un gusto più dolce mentre la parte inferiore, più stretta e sottile, si contraddistingue per la piccantezza.
Caratteristiche nutrizionali
Il bassissimo impatto calorico e nutrizionale del daikon, lo rendono particolarmente adatto ai regimi dietetici ipocalorici, 100 g di daikon fresco, infatti, apportano solo 18 Kcal, un numero simile a quello di caroselli o cetrioli per intenderci, e contengono:
- – 4 g di carboidrati, di cui 1,6 costituiti da fibre;
- – nessun grasso;
- – 0,6 g di proteine;
- – ben 227 mg di potassio.
Ma non sono i valori nutrizionali a rendere il daikon così apprezzato anche in ambito nutraceutico, bensì la presenza di una serie di piccole sostanze note come glucosinati ed una interessantissima miscela di enzimi.
Proprietà del daikon
Oltre alla naturale attività reidratante, sostenuta sia dall’elevato contenuto di acqua che dalla presenza di potassio, il daikon è molto apprezzato, soprattutto nella medicina tradizionale asiatica, per diverse proprietà salutistiche, in parte confermate anche da moderni studi medici. Più precisamente la presenza dei suddetti enzimi e dei glucosinati dona a questa radice:
- – Proprietà antiossidanti: fondamentali nel salvaguardare l’integrità funzionale e strutturale di diversi tessuti;
- – Proprietà epatoprotettive: utili a proteggere il fegato da diverse sostanze tossiche;
- – Proprietà digestive: preziose nel supportare le fasi digestive, soprattutto in seguito a pasti particolarmente ricchi in grassi;
- – Proprietà antisettiche intestinali;
- – Proprietà antiemetiche, molto simili a quelle esercitate dal più famoso zenzero.
Controindicazioni
Data la presenza di isotiocianati, in grado di interferire con la normale attività tiroidea, sarebbe utile, soprattutto in presenza di patologie tiroidee, evitare il consumo eccessivo di questo alimento.
Come consumare il daikon
Nella maggior parte dei casi, anche per preservare il contenuto di principi attivi, le ricette con il daikon ne prevedono l’utilizzo preferibilmente crudo. In particolare la parte più alta della radice, si presta particolarmente per il sapore fresco, in grado di arricchire insalate o accompagnare secondi a base di carne o di pesce.
Ma questa radice può essere utilizzata anche cotta, in particolare la parte terminale, si presta a insaporire minestre di verdure, cereali o legumi. Altri propongono il daikon, cotto in piastra o al vapore, come contorno gradevole per secondi piatti.