Appartenenti alla famiglia delle Crucifere, i calvolfiori sono una verdura tipica della stagione fredda e non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole.
Se ti infastidisce l’odore provocato dalla cottura di questi ortaggi, sappi che c’è un modo per neutralizzarlo: mettere sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato nell’aceto.
Grazie al limitato contenuto calorico e all’elevato potere saziante, sono perfetti anche per chi segue una dieta dimagrante. I cavolfiori fanno parte di quei cibi amari ma pieni di proprietà benefiche.
Proprietà e benefici dei cavolfiori
I cavolfiori sono ricchi di minerali e vitamine, in particolare vitamina C.
Sono indicati in caso di diabete in quanto contribuiscono al controllo della glicemia e alcuni recenti studi scientifici attribuiscono loro anche proprietà anticancro.
Tra le altre proprietà del cavolfiore ricordiamo quella antinfiammatoria che aiuta a combattere artrite e patologie cardiache. Inoltre la sua proprietà depurativa e remineralizzante favorisce la rigenerazione dei tessuti.
Il consumo di cavolfiore agisce beneficamente anche sul sistema immunitario e combatte malattie e attacchi di germi e batteri. La sua quantità di fibre alimentari lo rende alleato dell’intestino, proprio perché agisce sul suo corretto funzionamento, mentre la presenza di flavonoidi contribuisce a contrastare l’invecchiamento precoce.
Il consumo di cavolfiori può essere d’aiuto anche contro l’ipertensione in quanto questo ortaggio aiuta ad abbassare la pressione grazie alla presenza di amminoacidi e la vitamina K presente contribuisce ad aumentare la concentrazione e tutte le funzioni mentali, prevenendo la comparsa dell’Alzheimer e dei danni al sistema nervoso.
Infine il cavolfiore apporta notevoli benefici anche alla salute delle ossa, essendo un’ottima fonte di minerali, come calcio, magnesio e potassio.
Sali minerali
Come tutte le crucifere, anche i cavolfiori contengono grosse quantità di sali minerali biodisponibili, come potassio, calcio, fosforo e ferro, che sono presenti sia nel crudo che nella verdura cotta. Un consumo costante del cavolfiore permette di mantenere alti soprattutto i livelli di calcio e ferro, che contribuiscono alla salute di ossa e fegato, oltre che alla formazione dei globuli rossi.
Vitamine
Acido folico e vitamina C sono presenti in alte quantità in questa crucifera, con livelli paragonabili a quelli che si riscontrano, per esempio, negli agrumi. Il consumo del cavolfiore crudo, magari con un filo d’olio e di aceto, permette di introdurre nell’organismo queste sostanze piuttosto volatili e facili all’ossidazione. La loro presenza li rende importanti nella dieta delle donne incinte. Esattamente come il ferro, che aiuta a contrastare l’anemia legata alla gravidanza.
Principi antiossidanti e anticancro
Grazie alla presenza della vitamina C e di altre molecole molto utili per l’organismo, il cavolfiore è uno alleato importante nella lotta contro il cancro, perché impedisce ai radicali liberi di attecchire. Il consumo di buone quantità di questo ortaggio aiuta a mantenere in buono stato il sistema circolatorio, riducendo la quantità di grassi saturi presenti nel sangue e dei colesteroli cattivi.
Fibre
Il cavolfiore contiene buone quantità di fibre, in particolare nelle sue foglie, che si possono consumare sia crude che cotte. La seconda via, in realtà, è la migliore, perché per taluni possono risultare fibrose. Proprio per questo motivo si deve introdurlo nella dieta, perché le sue fibre aiutano a mantenere in buone condizioni l’intestino, esercitando un’azione di rimozione meccanica degli strati superficiali di cellule morte.
Antinfiammatori ed antibatterici
Studi dimostrano che un consumo importante di cavolfiore riduce i livelli infiammatori a carico del sistema digerente, esercitando al tempo stesso una discreta azione antibatterica nei confronti degli elementi che non fanno parte della comune flora intestinale. Il consumo frequente di cavolfiore riduce il rischio di infezioni intestinali, in particolare quelle del tratto del colon.
Calorie e valori nutrizionali dei cavolfiori
100 g di cavolfiore bollito contengono 40 kcal / 167 kj.
In 100 g di prodotto troviamo:
- Acqua 84,20g
- Carboidrati disponibili 4,40g
- Zuccheri 3,90g
- Proteine 5,30g
- Grassi 0,30g
- Colesterolo 0g
- Fibra totale 2,40g
- Vitamina A 60µg
- Vitamina C 28mg
Come consumare i cavolfiori
Come tutte le verdure, anche il cavolfiore va cucinato il meno possibile in modo da non perdere le sostanze di cui è ricco. Inoltre, è consigliabile acquistare cavolfiori freschi e privi di macchie.
Puoi usarlo per condire la pasta, per la preparazione di secondi e contorni, e anche per frullati da consumare in caso di raffreddamento per ottenere un immediato sollievo.
Quanti cavolfiori si possono mangiare al giorno?
Per approfittare al meglio delle loro molteplici proprietà dei cavolfiori è bene consumarli un paio di volte la settimana, soprattutto in inverno. Normalmente, una porzione di cavolfiore equivale a circa 200 grammi di questo ortaggio pesato a crudo.
Cosa fare per rendere più digeribile il cavolfiore?
Nonostante le loro numerose proprietà benefiche per l’organismo, i cavolfiori possono risultare difficilmente digeribili. Esistono però dei ‘trucchi’ per rendere questo ortaggio più ‘leggero’. Alcuni ingredienti, aggiunti in fase di cottura, possono aiutare nell’intento. Origano, zenzero e semi di finocchio sono ottimi alleati: se aggiunti durante la cottura, o anche a crudo, come condimento, rendono il cavolfiore più digeribile, evitando il fastidioso peso sullo stomaco.
Quali sono le controindicazioni del cavolfiore?
Come tutti i cibi, anche i cavolfiori presentano alcune controindicazioni. Per evitare l’insorgere di intolleranze alimentari durante l’età adulta sarebbe opportuno incoraggiare il consumo di cavolfiore fin dall’infanzia.
Da considerare, poi, che tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle crocifere interferiscono con l’assorbimento dello iodio; è quindi sconsigliato un consumo esagerato soprattutto per chi soffre di problemi legati alla tiroide, poiché può provocare gonfiore e dissenteria. Inoltre, a causa della presenza di composti solforati, questo ortaggio non è particolarmente indicato per le persone che soffrono di disturbi legati all’intestino irritabile: potrebbero infatti acuirsi i problemi di meteorismo e gastrointestinali.