Monk fruit dolcificante

Cosa è il monk fruit e perché è il dolcificante del futuro

Il monk fruit arriva dal sud est asiatico, ha un potere dolcificante fuori dal comune e tante proprietà benefiche per la salute: ecco perché può essere una seria alternativa allo zucchero

Il Monk Fruit

Il Monk Fruit, o frutto del monaco, sembra essere il dolcificante su cui puntare perché contiene zero calorie ed è naturale. Si estrae dall’omonimo frutto asiatico ed è stato riconosciuto come edulcorante dalla FDA (Food & Drug Administration) nel 2010. Le origini del monk fruit sono però ben più antiche: è un ingrediente fondamentale della medicina tradizionale cinese per la cura e la prevenzione di obesità e diabete.

Hai già drizzato le antenne? Il monk fruit è un concentrato di proprietà e virtù che vanno ben al di là del suo potere dolcificante.

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 Cos’è il monk fruit

Il monk fruit, o frutto del monaco, frutti del Buddha o luo han guo prende il suo nome dai monaci che ne iniziarono la coltivazione molti secoli fa. È un frutto rotondo, leggermente ovale, che ha l’aspetto di melone verde in miniatura. Zero zuccheri, niente grassi: ecco spiegato il motivo della sua recente popolarità in occidente. C’è di più: l’estratto di monk fruit ha un potere dolcificante fino a 250 quello dello zucchero bianco

Il dolcificante a base di monk fruit

Se la polpa di monk fruit si consuma fresca e la buccia amara è impiegata per aromatizzare tè e tisane, la rivoluzione – monk fruit risiede nel suo estratto. Il dolcificante è ricavato dall’essicazione del succo, trasformato in una polvere concentrata. La super dolcezza del frutto del monaco deriva principalmente dai mogrosidi, una tipologia particolare di glucosidi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie

Le proprietà del monk fruit

Il frutto del monaco mantiene giovani, in salute e tiene sotto controllo il diabete. Bisogna però precisare che il dolcificante di monk fruit è sul mercato da una decina di anni e molte delle ricerche sono ancora in fase di sviluppo. Ma il parere dalla FDA e i dati a nostra disposizione rincuorano: origine naturale, assenza di calorie e doti antiossidanti indicano che si tratta di un edulcorante sicuro. Un’alternativa allo zucchero da esplorare, ancora al riparo dal boom mediatico e la commercializzazione di massa. 

Il monk fruit, in particolare, possiede:

  • Proprietà antiossidanti e antinfiammatorie: grazie ai mogrosidi che inibiscono le molecole dannose prevengono danni al DNA neutralizzando i radicali liberi e proteggendo le cellule.
  • Proprietà anticancro: recenti studi statunitensi hanno rilevato che l’estratto di monk fruit potrebbe impedire la diffusione di cellule cancerose e persino ridurre la loro presenza neutralizzando i radicali liberi. Effetto potenziato dalla presenza massiccia di vitamina C.
  • Proprietà anti-diabete: il monk fruit non aumenta i livelli di zucchero nel sangue. Fa di più: sembra ridurli. Dipende dalla capacità dei mogrosidi di stimolare la secrezione di insulina.

Le controindicazioni del monk fruit

Non ci sono effetti collaterali dimostrati. Sembra proprio che il frutto del monaco, alimento popolare nel sud est asiatico da centinaia di anni, non abbia controindicazioni. Lo stesso vale per il dolcificante che, anche a livello gustativo, non dà brutte sorprese: a differenza di quanto invece avviene con la stevia, non presenta nessun retrogusto amarognolo.

Ma una precisazione va fatta. I dolcificanti a base di monk fruit in commercio spesso contengono altri edulcoranti e zuccheri aggiunti. Se non vuoi uscire dalla comfort zone delle “zero calorie”, acquista solo dolcificanti 100% monk fruit. Dove si trovano? Con un pizzico di pazienza, online.

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