Il latte vegetale è ormai un’alternativa sempre più diffusa al latte vaccino. Apprezzato dai vegani e dagli intolleranti al lattosio, sono in molti a preferirlo, pur non seguendo alcun tipo di regime alimentare o dieta particolare. In commercio ne esistono di diversi tipi: scopriamo le loro caratteristiche.
Cos’è il latte vegetale
Nel linguaggio corrente il latte vegetale viene chiamato latte, ma in realtà si dovrebbe dire bevanda.
I derivati dalle piante, infatti, per il colore richiamano il latte vaccino, che invece viene ottenuto dalla mungitura di animali in buono stato di salute e alimentazione, come prescritto dalla legge: capre, asine e pecore possono essere utilizzate per la produzione, tuttavia la lavorazione più frequente è quella del latte di vacca, che permette costi inferiori.
A differenza del latte vaccino, le bevande vegetali sono prodotti non derivanti da animali e possono essere utilizzati in tante occasioni, non solo in caso di intolleranze, ma anche come alternativa leggera e nutriente.
Sai che il latte vegetale può essere preparato anche a casa in poche semplici mosse? Ecco come prepararlo e sfruttare le sue proprietà in cucina.
Perché utilizzare il latte vegetale?
Quando si verifica un problema di intolleranza al lattosio significa che l’organismo non riesce a produrre livelli sufficienti di lattasi, l’enzima che si occupa di scindere il lattosio in glucosio e galattosio, zuccheri semplici. L’enzima lattasi, presente nei microvilli dell’intestino tenue, è infatti fondamentale per digestione del lattosio.
È necessario sapere però che, secondo gli esperti, esiste un’intolleranza primaria di tipo genetico e un’intolleranza secondaria, guaribile, che può essere legata a disturbi intestinali, infezioni o irritazioni in grado di ridurre o azzerare la produzione di lattasi.
Come viene spiegato nelle linee guida dell’AILI, Associazione Italiana Latto-Intolleranti, dopo una diagnosi di intolleranza, seguire una dieta priva di alimenti contenenti lattosio è consigliato al fine di riequilibrare la flora batterica intestinale e permettere all’organismo di tornare nelle condizioni di benessere ottimali.
Il vantaggio delle bevande vegetali? Non contengono lattosio, permettono di tenere sotto controllo il colesterolo, hanno meno calorie e in cambio presentano elevati livelli di fibre vegetali e vitamine.
Latte vegetale: le varietà
Secondo Coldiretti, il consumo di bevande di origine vegetale è in netto aumento.
Si tratta di un’alternativa gustosa per la colazione, da bere insieme al caffè. Inoltre, si rivela utile nella preparazione di sughi e besciamelle. Preparazioni antiche, quale il latte di mandorle, risultano ricche di nutrienti e possono essere utilizzate anche nell’alimentazione dei bambini.
Ecco le varietà più note di latte vegetale.
Latte di mandorla
Ricco di vitamina E, il latte di mandorla è un infuso a freddo e viene ottenuto con mandorle tritate e zucchero, impastati e messi in ammollo in acqua dentro un canovaccio che poi sarà strizzato in modo da recuperare il liquido. Questa ricetta è un’antica tradizione già nota nel Medioevo, presente nella cucina cristiana e musulmana. Tipico della Sicilia, il latte di mandorla costituisce una bevanda estiva rinfrescante utilizzata anche a colazione. A differenza della soia non presenta isoflavoni, né ormoni. Grazie al contenuto di calcio può aiutare a combattere l’osteoporosi.
Latte di soia
Il latte di soia costituisce una delle scelte più diffuse ed è ricco di grassi omega 3. Utile per la prevenzione dei problemi cardiovascolari, può favorire la salute di cuore e arterie. Molte mamme lo utilizzano anche per l’alimentazione dei bambini, tuttavia non bisognerebbe esagerare con il consumo di soia. A causa dei fitoestrogeni, l’assunzione del latte di soia è sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento, così come nel caso di problematiche a livello della tiroide, calcoli renali e candida.
Latte di riso
Perfetto per chi ama il gusto dolce, in certi casi potrebbe risultare stucchevole. Leggero e facile da digerire, aiuta le funzioni intestinali. Viene ottenuto attraverso una lavorazione industriale che prevede la macerazione dei chicchi di riso in un brodo d’acqua, poi filtrato e in certi casi arricchito con nutrienti come calcio, vitamina B12 e D, di cui è privo a differenza del latte vaccino. Da evitare in caso di diabete e candidosi.
Latte di avena
Il latte di avena contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo, combatte la fame nervosa perché è altamente saziante, ha un alto contenuto di fibre e vitamine del gruppo B. Il latte d’avena può essere preparato facilmente anche a casa e costituisce un’alternativa deliziosa al latte vaccino da preparare insieme al caffè. Chi soffre di celiachia, allergie al nichel e ai cereali o intolleranza al glutine potrebbe riscontrare reazioni allergiche, come disturbi intestinali e nausea.
Latte di miglio
Povero di grassi, il latte di miglio può rivelarsi un aiuto prezioso per chi soffre di diabete e colesterolo alto. Facilmente digeribile, il latte di miglio contiene acido salicilico, favorisce la diuresi e stimola la produzione di cheratina, fondamentale per la salute di unghie e capelli. Tuttavia, è sconsigliato in caso di problemi alla tiroide, poiché potrebbe interferire con il metabolismo dello iodio.
Latte di noci
Il latte di noci è una fonte naturale di omega tre e sei, vitamine, sali minerali, ecco perché può aiutare la salute del cuore, stimolare la memoria e il benessere a livello cerebrale prevenendo le patologie neurodegenerative. Ha proprietà antiossidanti e come il latte di riso rappresenta una fonte di energia, ideale per chi pratica sport o quando si deve affrontare una giornata impegnativa.
Qual è il latte vegetale meno calorico
I benefici del latte vegetale sono più d’uno. Tra questi c’è anche il ridotto numero di calorie che contengono. La varietà che più di ogni altra apporta la minor quantità di calorie è il latte d’avena: il contenuto calorico varia ovviamente da una marca all’altra, ma in generale 100 ml di latte d’avena contengono circa 40 calorie. Subito dopo troviamo il latte di soia.
Il latte vegetale è proteico?
Il latte vegetale è ricco di proteine non animali, molto importanti per il nostro organismo. Le proteine vegetali hanno le stesse caratteristiche di quelle animali. La varietà con il più alto contenuto di proteine è quello di soia: la soia, infatti, è un legume ed è quindi, come tutti i legumi, una fonte preziosa di proteine vegetali.
Quale latte vegetale sa più di latte
Se proprio non potete rinunciare al latte vaccino, sappiate che alcune delle alternative vegetali lo ricordano molto. Il latte vegetale che più ricorda quello di mucca per quanto riguarda la consistenza è il latte di soia, che contiene anche le stesse proteine. Dal punto di vista del sapore, invece, il latte di riso è generalmente il più simile e apprezzato, anche se leggermente più dolce del latte vaccino.
Latte vegetale condensato
Il latte condensato, ideale per realizzare merendine e torte, si trova in commercio anche nella sua alternativa vegan, ovvero realizzata senza ricorrere al latte vaccino. Solitamente realizzato con latte di soia, contiene anche zucchero a velo, amido di mais e vaniglia. Si può anche realizzare facilmente in casa.
Come usare il latte vegetale in cucina
Il latte vegetale può essere ottenuto dai cereali (riso, orzo, avena, grano) o molto di frequente dai legumi (soia, arachidi, lupini, piselli). Molto note sono anche le preparazioni di bevande vegetali a base di noci e nocciole, mandorle, cocco e anacardi. Ottenuto con i semi, un’ulteriore tipologia è il latte vegetale di canapa o quinoa.
Ma come possiamo sfruttare questi prodotti in cucina? Oltre al classico caffelatte del mattino in versione alternativa, il latte vegetale è ottimo nell’impasto di biscotti e dolci; rende più cremoso il sugo e aggiunge consistenza alla vellutata, può essere utilizzato per la besciamella o per la preparazione delle polpette, ma anche per ricette come le crespelle, la maionese o la crema pasticcera vegana.
Impara a preparare il latte vegetale fai da te a casa
Non tutti sanno che preparare il latte vegetale a casa è facile, economico e veloce. Il vantaggio? Potrai scegliere materie prime di qualità e dosare il livello di dolcezza a seconda del gusto personale, regolando le quantità a tua discrezione.
Ecco come fare il latte d’avena: versa due dita di fiocchi d’avena in un contenitore e aggiungi acqua tiepida. Dopo i primi esperimenti imparerai a regolare la quantità di acqua a seconda del risultato che desideri ottenere, più o meno denso. Lascia riposare per una notte e al mattino frulla, infine filtra con un colino. Puoi versare il latte d’avena così ottenuto in un bottiglia e conservarlo in frigo per qualche giorno, pronto all’uso.
Per una bevanda come il latte di noci o nocciole, lascia in ammollo la frutta secca in acqua per una notte, dodici ore circa; il giorno seguente frulla e filtra il composto, infine versa in una bottiglia. È possibile dolcificare con sciroppo d’agave, zucchero di canna o miele, tuttavia con l’abitudine si impara ad apprezzare il gusto al naturale del latte vegetale fatto in casa, privo di zuccheri aggiunti, dolce con semplicità.