Un macchiato caldo in tazza grande, un cappuccino con latte di soia, un caffelatte. Nelle nostre colazioni c’è sempre stato molto di più del semplice espresso, pur restando l’ampia scelta sempre nella categoria del caffè.

Poi c’è sempre stato l’orzo, conosciuto da tempo come alternativa naturale al caffè perché non contiene caffeina ma ne ricorda il sapore tanto da essere impropriamente chiamato “caffè d’orzo”.

A uscire parzialmente dai canoni della caffetteria classica, oggi c’è poi anche il ginseng sempre più diffuso al bar e ai distributori automatici.

Ma quali sono le vere differenze tra le tre bevande che tutti chiamiamo “caffè”? Esploriamo proprietà, controindicazioni ed effetti sulla salute di quello che mettiamo in tazza ogni giorno. 

Caffè: cos’è e cosa contiene

Il caffè è una bevanda estratta dai semi dell’omonima pianta originaria del corno d’Africa. Tra le centinaia di specie esistenti vengono utilizzate in particolare l’Arabica e la Robusta dal gusto più amaro e persistente.

Benefici e controindicazioni del caffè

Dentro una tazzina di caffè troviamo molti aromi ma anche tante proprietà e benefici legati in parte anche alla presenza della caffeina: il caffè è energizzante e ha effetti positivi sulla attenzione e sulla concentrazione perché contrasta la stanchezza fisica e mentale.

Non solo, il caffè fa dimagrire: da un lato aiuta a bruciare più calorie e dall’altro diminuisce l’appetito. Tra i vantaggi del caffè c’è anche il miglioramento della digestione stimolando questa bevanda la secrezione gastrica e biliare. Parrebbe infine anche che il caffè sia in grado di aiutare a contrastare la comparsa di tumori, in particolare al colon e all’intestino, e di malattie degenerative. 

Ma il caffè ha anche delle controindicazioni e tutte noi ne abbiamo sperimentato alcuni degli effetti: basta una tazza in più per sentire il battito cardiaco accelerare e venire colte alla sprovvista da un’ ingiustificata dose di nervosismo. Questo succede perché abbiamo esagerato con la caffeina: meglio dunque non superare le 3-4 tazzine al giorno, ovvero la dose sicura di caffè giornaliera che corrisponde a 300 mg.

Se invece soffriamo di aritmia o cardiopatie ma anche di gastrite e ulcera meglio evitare proprio il caffè o limitarne considerevolmente l’uso. Puoi fare anche un esperimento, eliminare il caffè dalla tua dieta per circa un mese e scoprire cosa ti succede. 

Caffè d’orzo: cos’è e cosa contiene

Il caffè d’orzo non può essere considerato un caffè a tutti gli effetti perché non ne contiene i chicchi. Al loro posto viene tostato e macinato l’orzo che rende il “caffè” d’orzo una bevanda calda, simile all’espresso, ma senza caffeina.

Si tratta quindi di una reale alternativa al caffè al pari del decaffeinato che si può prepara tradizionalmente con la moka, oppure in infusione. Tieni conto che 100 g di caffè d’orzo apportano circa 20 kcal.

Benefici e controindicazioni del caffè d’orzo

Il caffè d’orzo ha proprietà digestive e antinfiammatorie, e apporta una discreta quantità di potassio, magnesio, ferro, fosforo e vitamine del gruppo B ed E. Aiuta a tenere il colesterolo sotto controllo, a ritrovare la regolarità intestinale oltre che ad alleviare fastidi allo stomaco.

Contiene silicio che, al contrario della caffeina, lo rende rilassante a adatto al consumo serale. Ed è consigliato anche in menopausa perché ricco di calcio a sostegno di ossa e denti. 

Le controindicazioni dell’orzo sono molto poche. La prima consiste nella possibile presenza di acrilammide, una sostanza, derivata dalla tostatura, che ingerita in dosi eccessive può danneggiare il sistema nervoso e aumentare il rischio di cancro. Inoltre non bisogna dimenticare che l’orzo contiene glutine e per questo non è indicato a chi soffre di celiachia.

Caffè al ginseng: cos’è e cosa contiene

Quante volte ti capita di ordinare al bar un ginseng senza sapere davvero di cosa si tratta? Il caffè ginseng ha un sapore più dolce e promette un’iniezione di energia extra. Ma cosa contiene? Prima di tutto, il caffè. Il “ginseng”, come viene chiamato comunemente è in realtà una miscela di caffè e ginseng, dunque non è una vera e propria alternativa al caffè.

Se la quantità di ginseng contenuta nelle miscele è spesso minima, a fare la comparsa sono altri ingredienti di cui non sospettavi affatto come zucchero, latte, grassi, stabilizzanti e aromi che variano di tipologia in tipologia...

Ricapitolando: il caffè al ginseng contiene caffeina e il conto della calorie è decisamente maggiore: si va dalle 2 kcal per 100 g del caffè espresso non zuccherato alle 30 – 80 kcal del caffè al ginseng in tazzina.

Ma è più forte il caffè espresso oppure il caffè al ginseng? Se la quantità di ginseng è minima, bisogna rifarsi al tipo di caffè usato nella bevanda. Se invece il caffè al ginseng è fatto in casa, utilizzando polvere di ginseng, possiamo considerarlo più “forte”, ovvero più energizzante. 

Proprietà e controindicazioni del caffè ginseng

Le proprietà del caffè al ginseng aggiungono alle proprietà del caffè i benefici del ginseng, a patto che sia presente in una certa quantità. L’effetto benefico più importante è quello di stimolare la liberazione del cortisolo, ovvero l’ormone dello stress che si attiva in risposta all’assunzione di ginseng per contrastare la fatica mentale e fisica.

Ma il ginseng è capace anche di migliorare il rendimento muscolare e aerobico oltre potenziare la memoria, ha un’azione antidepressiva e aiuta a mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue liberando più energia. 

Tra le controindicazioni del ginseng incontriamo tachicardia, irritabilità, insonnia e agitazione nervosa. Tanto che gli effetti collaterali del ginseng, sommati a quelli del caffè, portano spesso gli esperti a sconsigliare l’abbinamento di caffè e ginseng.

Ricordiamo però che con il caffè al ginseng preso al bar difficilmente si incappa in questi sintomi: la media dell’estratto di radice presente nel caffè al ginseng non supera quasi mai lo 0,04%. Piuttosto, fai attenzione allo zucchero: in una tazzina di caffè al ginseng potresti trovarne fino a tre bustine!