Raffinato e dal sapore unico: il tartufo è un fungo, bianco o nero, che cresce sottoterra e soltanto cani ben addestrati possono scovarlo. In natura ne esistono 100 tipi diversi, ma in cucina se ne possono utilizzare soltanto nove. Ma quali sono le differenze tra tartufo bianco e nero? E qual è il più prezioso?
Tartufo: che tubero prezioso
Chiamatelo pure come volete: oro bianco, diamante nero, purché apprezziate la sua rarità. Questo prezioso fungo ipogeo, ovvero sotterraneo, è conosciuto fin da tempi molti remoti: lo usavano già sia i babilonesi che i romani. I tartufi crescono spontaneamente nel terreno, accanto alle radici di alcuni alberi come tigli, querce, salici e pioppi, o arbusti (un albero nel bosco può produrre una media tra i 5 e i 9 etti di tartufo). La parte interna è carnosa, ricca di venature, con un colore che varia dal marroncino al grigiastro, al bianco, al marrone scuro. Quando si “gratta” su risotti, tagliolini, carne cruda o sulle uova, si sprigiona immediatamente quel profumo unico (a metà tra la castagna e il muschio). che intriga le narici.
Tartufo bianco d’Alba
Il tartufo bianco pregiato, conosciuto in tutto il mondo, è anche chiamato Tartufo d’Alba o tartufo del Piemonte, perché è tipico della zona. In molti lo considerano così prezioso da definirlo il “l’oro delle Langhe’” dal nome della zona piemontese da cui proviene. È in assoluto il più quotato in commercio. Si raccoglie solitamente da settembre a dicembre ed è un fungo spontaneo: non esistono tecniche per coltivarlo. Ogni tartufo d’Alba pesa circa 20 grammi e il costo può arrivare fino a 6.000 euro al chilo (cifra record toccata negli anni passati).
Dove cresce il tartufo bianco in Italia
La zona in cui si trova maggiormente il tartufo bianco è quella delle Langhe e del Roero, in Piemonte. Tant’è che, come abbiamo visto, una delle varietà più conosciute e pregiate si chiama proprio tartufo d’Alba. Ma questa varietà si trova anche in alcune parti della Toscana, dell’Umbria e del Molise. Fuori dal Belpaese, il tartufo bianco viene raccolto in quantità sporadiche in Svizzera, Francia, Ungheria e in alcune aree dei Balcani.
Differenze tra tartufo bianco e nero
La differenza tra tartufo bianco e nero non si esaurisce nel colore. Queste due tipologie sono infatti molto diverse tra loro sia nell’aspetto sia nel gusto. Il tartufo bianco è certamente più pregiato e si raccoglie da fine settembre a fine gennaio, mentre quello nero si trova solo tra dicembre e marzo. se al tatto il tartufo bianco è vellutato, quello nero ha una superficie ricca di ‘verruche’. Inoltre, la varietà nera ha un profumo delicato e un sapore dolciastro, quello bianco ha un odore intenso e al gusto risulta quasi leggermente piccante, con un retrogusto agliaceo. Quest’ultimo si consuma generalmente crudo, al contrario di quello nero, che regge bene la cottura. Il tartufo bianco si sposa bene con pasta fresca, uova, risotti, carne e tartare, quello nero è perfetto con carni rosse, soprattutto selvaggina. La differenza di prezzo, infine, è notevole: se per il tartufo bianco si spende tra i 1.500 e i 3.000 euro al chilo, per quello nero il prezzo medio si aggira tra i 500 e i 700 euro al chilo.
Le proprietà benefiche del tartufo
Non solo buono, ma anche prezioso alleato di salute e bellezza. Proprio grazie alle sue straordinarie proprietà benefiche, ormai si parla di “tartufoterapia“. I suoi effetti antidepressivi e afrodisiaci sono già riconosciuti da tempo, ma di recente la ricerca in campo cosmetico ha dimostrato quanto il tartufo faccia bene anche alla nostra pelle e sia un potente anti age. Qui tutti i benefici del tartufo bianco:
- Super proteico. Non a caso il tartufo bianco viene chiamato “carne vegetale”: in 100 grammi, 6 gr sono di proteine.
- Regolarizza l’intestino. Questo perché il tartufo è ricco di fibre e regala senso di sazietà, e favorisce la digestione.
- Sali minerali preziosi. Il tartufo assorbe direttamente dal terreno e dalle radici tutti i nutrienti che poi rilascerà quando lo mangiamo. E’ ricco di potassio, che regola il rinnovamento cellulare, il ritmo cardiaco, e il tono muscolare.
- Salute delle ossa. Il tartufo contiene elevate quantità di calcio, che aiuta la salute delle ossa e dei denti.
- Antiossidante. Il tartufo contribuisce a bloccare i radicali liberi e ad allontanare l’invecchiamento precoce, perché ricco di antiossidanti.
- Afrodisiaco. Questa particolare virtù del tartufo non è leggenda: studi scientifici hanno dimostrato che tra le componenti del tartufo ci sono i feromoni!
- Antidepressivo. Pensate al piacere provato assaggiando un piatto arricchito di scaglie di tartufo: un momento dedicato a se stessi che, complici le endorfine, migliora l’umore con effetti benefici per tutto l’organismo.
- Light! Il tartufo contiene pochi grassi, per cui è indicato per chi segue una dieta ipocalorica (certo, poi ci sono i tagliolini, i risotti…!)
Pelle perfetta con il tartufo
Il tartufo bianco è un alleato di bellezza. I medici estetici ne hanno confermato le potenzialità benefiche sulla pelle. Il prezioso tubero sarebbe in grado di idratare, ringiovanire, distendere, eliminare macchie antiestetiche e riparare i danni della pelle. Viene utilizzato persino per rigenerare la cute in seguito a cicatrici, nella cura dell’acne e per lenire da arrossamenti ed eritemi. Una sorta di botulino naturale – e super luxury- dal forte effetto lifting, grazie ai diversi aminoacidi stimolanti, distensivi e nutrienti a suo interno. Essendo inoltre ricco di aminoacidi essenziali come lisina e metionina, il tartufo bianco aiuta a rivitalizzare e rigenerare la pelle. Tra tutti i benefici del tartufo bianco ci sono poi quelli derivanti dalla presenza di acido linoleico e gli acidi grassi insaturi del tartufo, che sono ultra idratanti e contrastano l’invecchiamento cutaneo, come un portentoso siero anti age.
Cerca l’elisir di bontà e bellezza
Una gita in Piemonte, all’aria aperta, all’insegna del gusto e del benessere? Il tartufo bianco è protagonista di tutti i fine settimana fino a dicembre (a eccezione del 1 novembre) per una giornata esperienziale (nel pieno rispetto di tutte le regole anti Covid, ndr) sotto forma di allegra gara, il Trifula Trophy, un vero e proprio viaggio multisensoriale all’interno della tartufaia della famiglia Moschini Monti, nella cornice delle colline del Monferrato, patrimonio UNESCO: i colori e i profumi della natura, i racconti dell’esperto Trifulau, la ricerca del tartufo con i cani e, per finire, il pranzo esclusivo in cascina, rigorosamente a base di questo prezioso prodotto celebrato in tutto il mondo (per info [email protected]). Per acquistare il vostro tubero delle meraviglie, raggiungete le località simbolo: Alba e Murisengo, in Valcerrina, dove non ci sarà una fiera, ma troverete l’angolo del Trifolau (piazza Boario), con i suoi Tuber Magnatum Pico, e moltissime attività per truffle addicted. Da Murisengo partono anche trekking e tour in e-bike.