Quando si parla di dieta del metabolismo a cosa ci si riferisce? Tra le diete che promettono risultati strepitosi in pochissimo tempo, troviamo anche questa, inventata da Mauro Di Pasquale, un medico canadese di origini italiane. È una dieta iperlipidica, iperproteica e ipoglucidica che si differenzia da altre perché, partendo da un quantitativo base di carboidrati da rispettare, punta su quel quanto di necessario da consumare per avere un’efficienza fisica e mentale completa. L’organismo deve trarre le energie dalle riserve di grasso, scindendo i trigliceridi presenti nelle cellule adipose. Il nostro consiglio, prima di approcciare qualsiasi dieta, è comunque quello di rivolgersi a medici specialistici (nutrizionisti e/o dietologi), evitando di improvvisare diete ‘fai da te’. Quali sono i pro e i contro di questa dieta? Qualche informazione in più nella gallery!
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Come approcciare la dieta del metabolismo: le fasi
La prima cosa da fare è rivolgersi a un esperto per affidarsi a mani sicure e non correre inutili rischi di salute.
Come procedere? Secondo il dott. Di Pasquale occorre prima fare degli esami del sangue mirati per conoscere i livelli di colesterolo (totale, HDL, LDL), la funzione tiroidea (TSH), la glicemia a digiuno, il potassio ematico e la funzione epatica. Questa dovrebbe essere comunque la normale prassi da seguire prima di qualsiasi dieta.
La dieta vera e propria è preceduta da una fase di prova (14 giorni) per stabilire quale dovrà essere la quota di carboidrati da assumere nel corso della dieta, consistente in:
– fase di scarico: si valuta la capacità dell’organismo di bruciare i grassi, riducendo l’apporto di carboidrati/zuccheri. Durante i primi 12 giorni vanno consumati (rispettando scrupolosamente i quantitativi) il 50-60% di grassi, il 30-40% di proteine e 30 g di carboidrati (la dose minima dei carboidrati può essere aumentata se insorgono effetti indesiderati, come spossatezza e nausea fino alla loro scomparsa);
– fase di ricarica: si passa a un’alimentazione ricca di carboidrati per 12-48 ore, consumando il 25-40% di grassi, il 15-30% di proteine e il 35-55% di carboidrati. Come effetto dell’assunzione di glucidi si avranno un innalzamento dell’insulina, un potenziale aumento del peso e ritenzione idrica, in quanto ogni grammo di carboidrati porta con sé circa tre grammi di acqua.
N.B.:lLa fase di prova va ripetuta sino all’individuazione della giusta frazione glucidica soggettiva.
Fase della dieta metabolica (circa 14 giorni):
– fase di scarico: per 5 giorni si consumano il 50-60% di grassi, il 30-40% di proteine e 30 g di carboidrati o la quantità individuata precedentemente
– fase di ricarica: per 2 giorni si introitano il 25-40% di grassi, il 15-30% di proteine e il 35-55% di carboidrati.
I pro e i contro della dieta del metabolismo
Lo scopo principale di questa dieta è velocizzare un metabolismo lento, trasformando i meccanismi che regolano l’assimilazione delle sostanze nutritive. Come accelerare il metabolismo? Con menù vari, non saltando la colazione, scegliendo gli alimenti in funzione dell’indice glicemico e praticando sport possibilmente 3 volte alla settimana. Oltre a una rapida perdita di peso, si riscontrerebbe un aumento della massa magra poiché, trattandosi di una dieta proteica, si mantengono inalterati la massa e il tono muscolari. Cosa di non poco conto è la sua praticità, per cui é ideale per chi pranza spesso fuori, non dovendo seguire un menù fisso né contare le calorie.
Fra gli aspetti negativi si registrano sensazioni di malessere e stanchezza, almeno nella fase iniziale per la riduzione dei carboidrati, potenziali rischi cardiovascolari in seguito all’aumento di colesterolo dovuto al maggior consumo di grassi e proteine, problemi a fegato e reni. Infatti il limitato apporto di fibre provenienti da frutta e verdura non riesce a ridurre i danni potenziali derivanti dal consumo di più grassi e proteine.
Cosa mangiare nella dieta del metabolismo?
Gli alimenti ‘si’:
– carne: pollo, coniglio, manzo, cavallo, vitello, tacchino, salsiccia, agnello, bresaola, mortadella, wurstel, prosciutto crudo, prosciutto cotto;
– pesce: spigola, orata, gamberetti, tonno, merluzzo, salmone, sgombro;
– formaggi e latticini: parmigiano, pecorino, gruviera, ricotta, latte intero, yogurt intero;
– verdura: zucchine, melanzane, spinaci, finocchi, bietola, insalata, carciofi, pomodori, funghi;
– frutta fresca e secca: ananas, pesche, arancia, pompelmo, mandarini, albicocche, kiwi, mele, pistacchi, noci, mandorle, nocciole;
– condimenti: olio extravergine di oliva e di semi, burro, sale e pepe, aceto.
Gli alimenti ‘no’ perché troppo ricchi di carboidrati:
– carne: maiale;
– pesce: anguilla;
– verdura: cavoli, broccoli, carote cotte, verza, ravanelli;
– frutta: cachi, fichi, uva, cocco, banana;
– dolci: preparazioni che prevedono l’impiego di zucchero, melassa, sciroppo d’acero; gelati, cioccolato…;
– condimenti e bevande: strutto, salse varie e bevande gassate anche se light.
Il menù tipo della dieta del metabolismo e spunti per le ricette
A titolo esemplificativo un menù della dieta del metabolismo secondo Di Pasquale:
– colazione: 1 succo di pompelmo, 1 frutto e 1 caffè senza zucchero (in alternativa tè o latte scremato) con 2 biscotti secchi o 2 fette biscottate con 1 yogurt;
– spuntino: 1 spremuta;
– pranzo: 40 g di pasta o di riso con verdure (se a colazione non si sono scelte le fette biscottate) o insalata mista di legumi e verdure, in alternativa insalata con pesce o carne grigliata;
– merenda: 1 spremuta;
– cena: 1 porzione di pesce, 30 g di pane (se non si sono scelte le fette biscottate a colazione o la pasta a pranzo), 1 contorno di verdure o insalata oppure 1 porzione di carne, un passato di verdure e insalata, in alternativa prosciutto crudo e 1 passato di verdure o 1 minestrone.
Qualche ricetta da cui prendere spunto: portafogli di tacchino, tacchinella alla melagrana, hamburger classico e varianti, carpaccio in tutti i modi, terrina di pollo e zucchine, filetti di sogliola all’uva o alla mugnaia, aringhe affumicate alla nordica, rombo agli asparagi…