Il miele non è solo una naturale alternativa allo zucchero, ma un alimento vero e proprio. Sono numerosi gli studi e le ricerche che confermano come l’assunzione apporti eccezionali benefici per la salute. Sia per curare alcune tipologie di disturbi, sostanzialmente stagionali, sia per prevenirli. In più, il miele si declina in numerose varianti a seconda del fiore da cui “deriva”:
- miele di melata;
- miele millefiori;
- miele di acacia;
- miele di castagno;
- miele di agrumi;
- miele di erba medica;
- miele di tarassaco;
- miele di sulla;
- miele di tiglio;
- miele di corbezzolo;
- miele di lavanda;
- miele di rododendro;
- miele di girasole;
- miele di Manuka.
Ogni tipologia di miele possiede caratteristiche organolettiche diverse, ma non solo. I differenti tipi di miele hanno anche proprietà nutritive diverse ed è importante conoscerle per scegliere il migliore “rimedio naturale” o l’ingrediente più adatto alle proprie ricette.
Miele di nettare e miele di melata
La prima distinzione che dobbiamo fare riguarda addirittura il miele in sé. Ovvero, non tutto il miele è di nettare. Il miele può, infatti, arrivare dal nettare dei fiori oppure dalla melata. Il miele di melata è quel miele prodotto dalle api bottinatrici che non si nutrono del nettare dei fiori ma di speciali secrezioni di insetti (omeotteri).
Il miele di melata è più scuro e meno dolce del miele di nettare ma è, però, più ricco di proprietà nutritive. Per esempio, nel miele di melata troviamo un’ottima quantità di ferro, oltre ad altri minerali quali magnesio e calcio. Dunque, scegliere il miele di melata può rappresentare una perfetta soluzione per chi deve combattere con l’anemia.
Miele millefiori
Il miele millefiori è la varietà di miele più conosciuta e consumata. Il suo colore e il suo sapore possono variare molto a seconda della tipologia di fiore da cui deriva.
In generale, ha un sapore delicato ed è molto apprezzato dai bambini. Ricchissimo di fruttosio, ha anche un indice glicemico molto elevato (come tutto il miele), dunque va consumato con moderazione. Fornisce energia di pronto uso, ed è dunque perfetto per chi è debilitato e per gli sportivi. Inoltre, il miele millefiori: aiuta a fissare il calcio nelle ossa, svolge un’azione espettorante e antibatterica e depura l’intestino.
Il miele millefiori si usa come dolcificante ed è ottimo a colazione sul pane o nello yogurt bianco. Si utilizza anche per preparare i dolci ed è da provare nelle insalate.
Miele di acacia
È una delle tipologie di miele più delicate. Il miele di acacia ha un sapore lieve ed è indicato per dolcificare tisane e tè senza alterarne il sapore naturale. Ha una consistenza liquida e un caratteristico colore chiaro.
Le sue proprietà sono soprattutto energizzanti (come per tutti i tipi di miele) grazie alla presenza elevata di zuccheri quali il fruttosio e al contenuto di speciali enzimi. Il miele di acacia può aiutare a depurare il fegato e può persino svolgere una leggera azione lassativa, diventando quindi un alleato per chi soffre di stipsi ostinata (soprattutto se in cerca di una cura dolce, per esempio nel caso dei bambini).
Il miele di acacia trova anche un impiego eccellente nelle ricette salate, celebri gli azzeccati abbinamenti con formaggi freschi, da servire come antipasti.
Miele di castagno
Il miele di castagno ha una colorazione caratteristica ambrata e si ottiene dal nettare dei fiori di castagno. È un miele dal retrogusto un po’ amarognolo, decisamente diverso da un miele millefiori o dallo stesso miele di acacia. È una varietà di miele particolarmente calorica, si aggira infatti sulle 300 kcal ogni 100 grammi e, come per tutti i tipi di miele, ha un indice glicemico molto elevato perché è ricchissimo di fruttosio. Se ne raccomanda, dunque, un uso molto parsimonioso e attento.
Però il miele di castagno è anche fonte di preziosi nutrienti: vitamina B, vitamina C, ferro, calcio e manganese. Può svolgere persino un ruolo di tipo curativo: ha, infatti, un’azione antinfiammatoria e antibatterica. Ma c’è di più: il miele di castagno si è rivelato eccellente anche nel combattere batteri quali Staffilococco aureo, Escherichia coli. Candida albicans ed Helicobacter Pylori. Focalizzandoci su quest’ultimo, possiamo affermare che il miele di castagno è utile nel trattamento delle ulcere gastriche.
Il miele di castagno svolge poi un’azione emolliente ed espettorante ed è quindi indicato persino in caso di tosse ostinata e malattie da raffreddamento. Infine, è ricco di antiossidanti.
Miele di agrumi
Il miele di agrumi, la cui varietà più conosciuta è il miele d’arancio, è un miele prodotto soprattutto nel Sud Italia e dalle caratteristiche eccezionali. Innanzitutto, dal punto di vista organolettico: il miele di agrumi ha un sapore aromatico e può addirittura assomigliare a una confettura o a una marmellata. Dunque, può essere molto gradito ai più piccoli.
Anche il miele di agrumi è sedativo per la tosse e svolge persino una forte azione anti-ansia e anti-insonnia. Merito dei numerosi minerali (magnesio, potassio) e delle vitamine contenute. Soprattutto merito dell’elevato contenuto di vitamina B12, preziosa per l’equilibrio del sistema nervoso. Anche il miele di agrumi è prezioso per chi ha difficoltà digestive ed esercita un’azione cicatrizzante sulle ulcere.
Molto aromatico, in cucina il miele di agrumi si usa per preparare dolci e anche come “salsa” sul gelato (ottimo con il gelato al fiordilatte).
Miele di erba medica
L’erba medica è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose. Il miele ricavato dall’erba medica ha un sapore piuttosto neutro ed è abbastanza raro. Infatti, necessita di climi caldi e umidi: è un miele tipico delle pianure di Veneto ed Emilia-Romagna.
Le sue proprietà sono soprattutto tonificanti, ricostituenti ed energetiche. Dunque, si tratta di una varietà di miele ottima per gli sportivi e per chi deve recuperare energie, in generale: dopo una malattia o un periodo di inappetenza, dopo un allenamento intenso, prima di una sessione di trekking.
Il miele di erba medica è eccezionale per preparare il torrone. Ma non solo, è ottimo anche impiegato nelle ricette salate. Per esempio, sulla polenta oppure abbinato a formaggi stagionati come il Grana Padano.
Miele di tarassaco
Il miele di tarassaco deriva, appunto, dal tarassaco. Questo fiore, chiamato anche soffione, è un portentoso rimedio depurativo per fegato e intestino. Il tarassaco, infatti, è alleato dei cambi di stagione e delle diete disintossicanti.
Il miele di tarassaco ha un sapore abbastanza forte e pungente, dunque potrebbe non risultare gradito al palato, soprattutto per quello dei bambini. Ha anche una consistenza piuttosto pastosa e un colore giallo acceso.
Questo tipo di miele svolge un’azione disintossicante sul fegato e depurativa sui reni. Si rivela anche un eccellente diuretico, contro i gonfiori e gli edemi. Può, quindi, rivelarsi utile in caso di ritenzione idrica. Inoltre, il miele di tarassaco esercita un effetto lievemente lassativo contribuendo ulteriormente al ripristino della regolarità intestinale e all’espulsione di tossine. Digestivo, questo miele è comunque molto calorico e ricco di zuccheri: il suo uso deve essere controllato nelle quantità.
Il miele di tarassaco si usa soprattutto come dolcificante-depurativo nelle tisane ad hoc. Una ricetta detox? Decotto di zenzero, con succo e scorza di limone, dolcificato con un cucchiaino di miele di tarassaco.
Miele di sulla
La sulla è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, presente soprattutto in Italia. Il miele derivato da questa pianta, molto chiaro e dal sapore dolcissimo e gradevole, risulta apprezzato anche dai più piccoli.
Il miele di sulla è però ricchissimo di fruttosio e altri zuccheri, e ha un indice glicemico elevatissimo. Quindi, è controindicato a chi deve tenere sotto controllo la glicemia e, in generale, a chi ha problemi metabolici. È, invece, indicato per chi presenta problemi digestivi (ulcera, acidità) e per chi ha bisogno di energia di pronto utilizzo: sportivi, persone con forte astenia e inappetenza. Inoltre, è anche lievemente lassativo.
Il miele di sulla è ideale per dolcificare bevande o in abbinamento a formaggi freschi di capra.
Miele di tiglio
Dal profumo inconfondibile, il miele di tiglio è un ottimo anti-ansia e anti-insonnia naturale. Meglio scegliere la varietà grezza di questo miele e usarlo in abbianamento con altri principi fitoterapici dall’azione calmante e rilassante.
Per esempio, per dolcificare la stessa tisana di tiglio oppure, per rendere più gradevole l’infuso al palato, da aggiungere a un decotto di tiglio e lavanda. La lavanda profuma l’infuso e lo rende più piacevole, amplificando l’effetto relax della bevanda.
Un cucchiaino di miele di tiglio con pino mugo, per esempio, è eccezionale per trattare il mal di gola.
Miele di corbezzolo
Si tratta di una delle varietà di miele tra le più pregiate perché rara, ha un sapore particolare e perché ha caratteristiche nutrizionali davvero uniche. Infatti, il miele di corbezzolo contiene una quantità di antiossidanti davvero soprendente, superiore addirittura alla melata. È un miele ricchissimo anche di ferro ed enzimi: una vera e propria cura in caso di anemia, astenia e problemi digestivi.
Inoltre, il miele di corbezzolo è antinfiammatorio (con effetto cortison-like) e depurativo per le vie urinarie. Tanto che se ne raccomanda il consumo in caso di cistite. È un miele anche antibatterico e astringente (ottimo in caso di dissenteria).
Se ne consigliano uso e consumo crudo ed è meglio acquistarlo “grezzo”. Buonissimo con i formaggi stagionati, il miele di corbezzolo si usa anche per dolficare bevande e frullati.
Miele di lavanda
Molto aromatico, il miele di lavanda è delizioso al palato. La sua caratteristica principale è la capacità di rilassare il sistema nervoso. Il miele di lavanda è, dunque, indicato in caso di: insonnia (anche del bambino), ansia, tensioni o contratture muscolari, stress, vertigini (capogiri, artrosi cervicale) e mal di testa.
Il mal di testa che più ne riceve beneficio è quello di origine muscolo-tensiva con dolore tipico “a casco”. Inoltre, si tratta di un miele ottimo per intervenire su disturbi stagionali come tosse e raffreddore. Nonché per facilitare la digestione e aiutare in caso di gastrite e ulcera.
Si usa come dolcificante e sui dolci ma soprattutto in abbinamento a formaggi come il pecorino. L’importante è non cuocerlo.
Miele di trifoglio
La nota floreale è molto forte e non si tratta di un miele particolarmente conosciuto. Anche il trifoglio appartiene alla famiglia delle leguminose e il miele che se ne ricava è davvero particolare.
Le proprietà benefiche per la salute sono diverse. Prima di tutto, si tratta di una varietà di miele ottima per preservare la salute delle ossa. Il miele di trifoglio, infatti, aiuta la calcificazione ovvero il “fissaggio” del calcio nelle ossa: si rivela, quindi, un alleato nella prevenzione dell’osteoporosi e in menopausa.
Il miele di trifoglio è ideale anche per i bambini, soprattutto nei periodi stagionali più a rischio. Infatti, esercita anche un’azione immunostimolante e antisettica. L’impiego principale è come “integratore” (ricchissimo di zuccheri), in piccole quantità, oppure come dolcificante di tisane depurative.
Miele di rododendro
Il miele di rododendro cresce solo in altura, in montagna. Dunque, è un miele molto raro e dipendente da alcune condizioni climatiche. Diciamo che si tratta di un miele dalle eccezionali caratteristiche poiché totalmente privo di metalli pesanti.
Sul miele di rododendro circolano molte voci che lo definsicono tossico e allucinogeno: a tal proposito, il miele di rododendro di provenienza italiana è totalmente sicuro. È molto energetico ed esercita una potente azione ricostituente. Ma, soprattutto, è ottimo come alleato contro l’artite e le patologie infiammatorie dell’apparato scheletrico.
Inoltre, il miele di rododendro è depurativo e calmante sul sistema nervoso. Si consuma come un integratore, a piccole dosi o per dolcificare bevande e tisane.
Miele di girasole
Il miele di girasole, molto presente in Toscana, è una delle varietà di miele con la più elevata concetrazione di glucosio. Dunque, non è indicato per chi deve tenere sotto controllo la glicemia.
Molto energetico, è invece utile per ridurre il livello di colesterolo cattivo nel sangue. Essendo anche un eccellente febbrifugo e antinevralgico, il miele di girasole può essere ottimo nell’alimentazione dei bambini.
In cucina, è usato in abbinamento ai formaggi stagionati ma anche per preparare i dolci. Ha un alto potere dolcificante quindi va usato in quantità minore rispetto allo zucchero.
Miele di Manuka
Molto celebre, alla stregua di un supercibo, il miele di Manuka è una varietà di miele che arriva da lontano. Precisamente dalla Nuova Zelanda. Si tratta di un miele dalle innumerevoli proprietà per la salute tanto da essere considerato un vero e proprio farmaco naturale.
Il miele di Manuka è ricchissimo di vitamine del gruppo B, calcio, rame, manganese, ferro, fosforo, potassio e zinco. E, dunque, è un integratore a tutti gli effetti. La sua azione principale è quella antibiotica: il miele di Manuka è eccezionale contro lo stafilicocco. Alcuni studi hanno evidenziato la presenza di un “fattore unico Manuka” all’interno di questo miele: una sorta di fattore naturale costituito da enzimi che, unendosi, hanno un effetto simile a quello dell’acqua ossiegenata (antibatterico). Inoltre, questo miele è perfetto per prevenire e combattere influenza, mal di gola e disturbi digestivi (ulcere comprese). Eccellente per curare le gengiviti.
Il miele di Manuka non si usa in cucina ma solo come integratore e si trova in commercio persino sotto forma di spray per la gola.