Avete mai pensato di mangiare un fiore? Beh, si può, ma dovete fare molta attenzione. Sì, perché sono tantissimi i fiori che puoi sfruttare in cucina. Il loro utilizzo risale addirittura alla civiltà cinese.
Pensate banalmente ai nostri fiori di zucca, o ai petali di rosa che decorano e danno profumo ai piatti tipici indiani.
I fiori danno colore, aggiungono un tocco primaverile ed esteticamente migliorano il piatto. Non solo, alcuni sono in grado di fornire alle preparazioni anche un sapore particolare e profumato.
Sfruttali in maniera creativa in insalate, dolci o bevande leggere e colorate.
Prima di consumare i fiori bisogna stare molto attenti. Devono essere edibili e non basta andare dal fiorista e comprare un mazzo di rose da spargere su una torta!
I fiori commestibili si acquistano online o in consorzi specializzati: cerca su internet il più vicino a te o chiedi nel tuo vivaio di fiducia se puoi ordinarne.
Altrimenti puoi coltivarli da sola in modo che non siano trattati con pesticidi e altre sostanze tossiche. Ci raccomandiamo di non utilizzare nel piatto fiori colti a caso o di ingerire anche pistilli e gambi!
Qualche fiore commestibile?
Slow Food ne ha catalogati 40, eccone alcuni: la borragine è un fiore blu che ha un sapore che assomiglia al cetriolo, la calendula è arancione ed è piccantina, il fiore giallo di finocchio sa di liquirizia, del girasole si può cuocere il cuore a vapore e ha un retrogusto di finocchio, la viola sa di menta.
Il cerfoglio sa di anice, il gelsomino viene usato per il tè, la lavanda è protagonista di molti dolci.
I petali di rosa vengono spesso sfruttati in cucina, sia per dare sapore che come decorazione. Ecco una ricetta per sperimentarli.