Ormai, anche nella grande distribuzione, sono ben visibili sugli scaffali insalate arricchite da fiori freschi. Così come, nei ristoranti, primule e violette ammiccano dai piatti anche più tradizionali. La prima domanda a sorgere spontanea è: “Ma si possono mangiare?”. Ovviamente sì (altrimenti non sarebbero presenti nel piatto), e non solo.
I fiori commestibili sono un’ottima fonte di salute e di benessere a 360°. Il fiore edibile può, quindi, diventare un condimento gustoso. Oltre a essere il protagonista di salutari tisane e infusi. Per saperne di più sui fiori commestibili e sui modi in cui possiamo utilizzarli in cucina, abbiamo intervistato la “chef-fa” Eleni Pisano, appassionata (e vera e propria addicted) di spezie e fiori.
I fiori commestibili
Quali sono, dunque, i fiori che possiamo tranquillamente mangiare? «I fiori edibili più comunemente usati in cucina sono calendula, lavanda, iris, margherita, malva, rosa, violetta, primula…Senza tralasciare il conosciutissimo fiore di zucca, il fiore del rosmarino, il fiore del limone o il fiore del mirto. Insomma, i fiori che possono arricchire i nostri piatti, che siano freddi o caldi, sono veramente numerosi e, spesso, non lo sappiamo» spiega Eleni.
È piuttosto recente, infatti, la tendenza ad arricchire le pietanze con i fiori. Anche se questi ultimi sono da tempo impiegati nella cultura occidentale come terapie coadiuvanti in caso di patologie e disagi che coinvolgano la psiche. Pensiamo soltanto alla floriterapia e all’utilizzo dei fiori di Bach. L’azione del fiore è, dunque, prima di tutto armonizzante. Sì perché il fiore è un’esperienza sensoriale completa a tutti gli effetti: dall’aroma al gusto, tutto concorre a ripristinare l’equilibrio psico-fisico.
«La rosa, per esempio, è armonizzante, rilassante e ne esistono davvero moltissime varietà. Anche la violetta si usa molto in cucina, soprattutto in pasticceria grazie alla tecnica della brinatura. Un fiore, infatti, si può brinare seguendo un semplice procedimento: si inumidisce il petalo, lo si “infarina” nello zucchero e, infine, si ripone in freezer. I fiori, fino a non molto tempo fa, erano solo un abbellimento. Oggi, in parte grazie alla diffusione delle discipline olistiche (come lo yoga o la meditazione), si sta divulgando il concetto che il fiore possa essere anche mangiato. Esistono, poi, alcune varietà di fiori che sono velenose, come ad esempio l’oleandro. È, quindi, di cruciale importanza imparare a riconoscere i fiori osservandoli. Così come è importante allenare il gusto e abituarsi a consumarli con gradualità» continua Eleni Pisano.
Dove trovarli
Un altro dubbio che assilla chi è incuriosito dai fiori commestibili, è dove poterli acquistare o comunque trovare per consumarli in tutta sicurezza.
«I fiori edibili si possono trovare in modi diversi. Con una bella scampagnata, per esempio, si può scovare facilmente la calendula, che è un fiore molto forte. La calendula cresce vicino ai fiumi e nei prati. In questo caso, il fiore è spontaneo e, dunque, dovrebbe essere “sicuro”. Ma i fiori edibili si possono trovare anche presso alcuni vivaisti, richiedendoli in modo specifico. O, ancora, online. Una volta colto o acquistato il fiore, si può consumare anche subito (fresco) oppure lo si può essiccare. Per essiccare un fiore, lo si pone aperto su un foglio di carta non porosa (carta da forno) e lontano da luce diretta (che potrebbe intervenire nel processo di macerazione), ogni tanto si gira e si aspetta finché non sia ben secco. Soltanto a questo punto, si ripone il fiore in un contenitore di vetro o di latta, conservandolo anche molto a lungo» racconta Eleni.
Tornando alla calendula, è interessante sapere che il fiore è fonte di: oli essenziali, flavonoidi (potenti antiossidanti, tra cui la quercetina), steroli, carotenoidi (antitumorali) e tannini. I fiori, in generale, contengono una grande quantità di oli essenziali che svolgono, quindi, un’azione riequilibrante a livello psico-fisico.
Il fiore può aiutare a ritrovare il relax e può essere consumato anche dai bambini, soprattutto se si considera che è davvero improbabile superarne un limite massimo di assunzione.
«Anche i bambini possono consumare i fiori, a meno che non siano presenti allergie (per esempio, ai pollini). I fiori però sono generalmente poco allergizzanti, soprattutto la rosa. Pensiamo, poi, alla camomilla che, in fiore, viene somministrata anche a bambini molto piccoli» spiega Eleni Pisano.
Come usarli
Esistono diversi modi per usare i fiori in cucina. Chi meglio di una “chef-fa” esperta di fiori e spezie può spiegarci come impiegare questi magici e benefici ingredienti?
«Il fiore fresco non va lavato sotto l’acqua corrente. Prima di tutto, perché si rovinerebbe e poi, perché il fiore ha una patina vellutata e in quel “velluto” sono contenute le sue principali proprietà (tra cui vitamine e proteine di origine vegetale). Quando il fiore viene essiccato correttamente, la sua parte liquida evapora a la parte solida resta all’interno del petalo. Io utilizzo i fiori sia freschi, sia secchi come veri e propri condimenti per i miei piatti. Principalmente punto su accostamenti e colore, usando spesso il fiore fresco “in purezza”. Sulle pietanze calde, per esempio sulle vellutate, utilizzo invece i fiori secchi. Il fiore, oltre a risultare benefico per l’equilibrio psico-fisico, aggiunge anche un gusto unico al piatto. La filosofia di base è “volersi bene”, in questo caso mangiando bene. E ciò non significa seguire tendenze, ma trasferire la ricerca di benessere a 360° anche nel piatto» conclude Eleni Pisano.