Cos’è il corniolo
Il corniolo è un arbusto o piccolo albero il cui frutto – chiamato anch’esso corniolo – è carnoso e oblungo. Per produrre a pieno regime questa pianta ha bisogno di 25-30 anni di età. Il frutto può essere rosso-scarlatto, rosso corallo ma anche giallo. Il sapore del corniolo è acidulo. All’interno del frutto c’è un unico seme osseo. Il corniolo si raccoglie tra fine agosto e settembre, quando ha raggiunto un colore rosso brillante.
L’albero di corniolo è distribuito in tutta l’Europa centro-orientale, fino all’Asia Minore, Caucaso compreso. In Italia è diffuso in tutta la penisola, ma lo si coltiva con più attenzione nelle regioni settentrionali. La pianta cresce bene fino ai 1.300 metri di altitudine.
Il sapore del corniolo è leggermente acidulo, ma con una forte componente zuccherina. Inoltre è molto dissetante. Per questo, se consumate fredde, le bacche di corniolo sono un valido alimento anti-caldo. Inoltre puoi impiegarle per succhi, marmellate, decotti e liquori.
Che differenza c’è tra corniolo e sanguinello?
Il corniolo fa parte della famiglia delle Conracee e al genere Cornus, parola che fa riferimento all’estrema durezza del legno della pianta. Ma il Cornus Mas, nome scientifico del corniolo, fa riferimento a una definizione maschile del frutto, che lo contrappone al Corniello Sanguinello, il Cornus sanguinea.
Si tratta di una pianta descritta anche da Plinio il Vecchio, che fa parte della famiglia delle Cornaceae e deve il suo nome alle foglie rosse e al legno duro dei suoi rami. Nota col nome di sanguinella, produce drupe grandi ma non commestibili che, da mature, diventano nere. Tuttavia alcuni mammiferi e gli uccelli si cibano di queste bacche.
Corniolo: proprietà di pianta e frutto
Alcune leggende antiche narrano che il legno di corniolo abbia aiutato l’uomo a creare opere mitologiche come il cavallo di Troia o il giavellotto con il quale Romolo tracciò i confini di Roma. Ma al di là di queste magiche storie, il corniolo qualche potere ce l’ha.
Sia corteccia che frutto ci fanno bene. Sono infatti impiegati in fitoterapia, grazie alle proprietà febbrifughe e astringenti. Questo rende il corniolo adatto come rimedio nei casi di disturbi intestinali e febbri di varia natura. Ti basti pensare che le bacche, ricche di vitamina C, un tempo venivano usate per combattere la dissenteria.
La vitamina C contenuta nel corniolo ha anche proprietà diuretiche e tonificanti. Inoltre, gli estratti di corniolo possono avere funzioni anti-infettive e antimicrobiche. Le bacche sono un toccasana anche contro infezioni delle vie respiratorie e dolori articolari.
Le bacche di corniolo sono un’arma segreta anche contro rughe e inestetismi della pelle. La sua funzione astringente e purificante ti permette di utilizzarla come un vero e proprio rimedio naturale di bellezza. Il decotto di corteccia di corniolo può essere usato come antirughe naturale. Il succo di bacche, unito a miele, limone e zucchero può essere usato come scrub. Sempre il succo unito all’aloe vera in gel può diventare una maschera di bellezza per i capelli.
Corniolo in salamoia
In passato le bacche di corniolo venivano chiamate olive e, proprio come queste, venivano conservate in salamoia. Si preparavano le cosiddette “olive di corniolo“. Se vuoi riprendere questa tradizione, prendi delle bacche quando non sono ancora completamente rosse, scegliendo le più grosse. Mettile in un barattolo e ricoprile di acqua e sale. Aggiungi delle erbe aromatiche: sono perfetti il finocchietto, il critmo, l’artemisia e anche l’alloro. La fermentazione acidolattica farà il resto. Quando diventano scure come le olive si possono mangiare.
Corniolo: ricetta per la marmellata
Le bacche di corniolo danno il meglio se utilizzate per succhi vitaminici, ma soprattutto per fare la marmellata, tra l’altro molto amata dagli antichi romani. Per prepararla prendi un chilo di corniole mature, tre mele, mezzo chilo di zucchero, un bicchierino di rum e della scorza di limone.
Dopo aver pulito i frutti, privali del nocciolo e falli bollire in una pentola piena d’acqua. Una volta portata a ebollizione, lascia cuocere finché la polpa non sarà morbida. Passa al setaccio il composto e aggiungi la mela già cotta in forno, lo zucchero e la scorza di limone. Fai addensare il tutto a fiamma bassa e continua a mescolare delicatamente. Capirai che la cottura è terminata quando il preparato non scivolerà giù dal cucchiaino. A quel punto aggiungi il liquore e trasferisci il composto caldo nei barattoli a chiusura ermetica.
Gelatina di corniolo
La ricetta della gelatina di bacche di corniolo risalirebbe al 1600, quando Olivier de Serre suggeriva di candire i frutti con zucchero sciolto nel succo. Questo succo era la materia prima per la gelatina. Metti le corniole mature in un recipiente. Coprile d’acqua, porta a ebollizione e lascia cuocere per 30 minuti. Passa il tutto al setaccio. Fai poi cuocere nuovamente il succo ottenuto con una quantità di zucchero equivalente al peso del composto iniziale. Metti in vasetti e conserva. A quei tempi questa gelatina veniva consumata per lo più come medicinale.
Corniolo: ricetta per il liquore
Le saporitissime bacche di corniolo sono utilizzate anche per produrre un liquore aromatico. Gli ingredienti per prepararlo sono semplici: un litro di alcool a 90°, un chilo di corniole, 400 grammi di zucchero e la buccia di un limone.
Dopo aver asciugato bene i frutti, mettili in un barattolo e ricoprili di alcool. Lascia a macerare per un paio di settimane. Poi prepara uno sciroppo a base di acqua, zucchero e scorza di limone. Aggiungi se vuoi un baccello di vaniglia e un pizzico di cannella. Porta a ebollizione. Infine aggiungi il tutto alle corniole in barattolo, filtra, richiudi e attendi almeno due mesi. Al termine avrai un liquore di corniole davvero eccezionale.
Sciroppo di corniolo
Le bacche di corniolo possono essere usate per preparare un goloso sciroppo da usare contro raffreddore e congestioni respiratorie. Prendi un chilo di corniole ben mature e mezzo chilo di zucchero di cocco, insieme a un litro di alcool a 90°. Metti i frutti in infusione con l’alcool e lo zucchero. Dopo sei mesi il tuo sciroppo sarà perfetto, anche per guarnire delle gustose granite.