Dopo cena, c’è un momento in cui ci si trova faccia a faccia con gli avanzi. “Qualcosa finisce in tazza, qualcos’altro in un piatto coperto da una scodella e qualcosìaltro ancora dentro un pentolino già pronto così per un successivo riscaldamento. la cucina si trasforma in quel momento nella mia macchina del tempo. Sospeso tra ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà (…)”, scrive Fabio Picchi nell’incipit di Senza vizi e senza sprechi (Mondadori).
Il libro è un caldissimo inno alla voglia di cucinare per sé e per gli altri, ricavando tempo a una vita inutilmente frenetica, rispettando il valore delle cose cucinate e avanzate, la lentezza dei gesti e i sapori restituiti.
Croste di parmigiano oppure le patate lesse avanzate, ma anche le carote usate in un brodo o semplici fette di pane rimaste sul tavolo. Tutto può avere un futuro in cucina. Ecco allora le ricette per il pane e salame perfetto o pane e uva come merenda; gli spaghetti recuperati e le frittate per le fami notturne; l’hamburger tritato a mano e l’insalata strofinata con l’aglio. ma c’è anche l’invincibile filtro d’amore o il semolino resuscitante per chi sta poco bene.
Chi è Fabio Picchi?
Intellettuale, amante della cucina, della bellezza della vita e grande ristoratore. Apre il ristorante Cibrèo a Firenze che ha appena 25 anni, nel 1979. Ma è una donna a cambiargli la vita negli anni 2000, la moglie Maria Cassi, regista e autrice, con la quale fonda il Teatro del Sale e la rivista Ambasciata Teatrale. Per Mondadori Fabio Picchi ha pubblicato anche I dieci comandamenti per non far peccato a tavola che trovate a 16,00 euro.