lecitina di soia

La lecitina di soia fa bene?

Scopri che cos'è e come si usa: dalle proprietà ai consigli per l'utilizzo, i benefici e le controindicazioni

Conosci la lecitina di soia? Ottenuta dalla lavorazione diretta della soia, è una sostanza emulsionante utilizzata sotto forma di integratori in compresse oppure in granuli, e disponibile anche come addensante da aggiungere a latte, yogurt, primi e secondi piatti.

Ecco le cose da sapere sulle proprietà, i benefici e le controindicazioni per l’uso della lecitina di soia.

Che cos’è

Dal punto di vista chimico la lecitina di soia è un fosfolipide composto da sostanze liposolubili e una componente idrosolubile. Contenuta nella soia e presente nell’olio di soia, possiede un alto contenuto di Omega-3, Omega-6 e minerali come calcio, fosforo e ferro, oltre a inositolo e colina, che secondo gli studi potrebbe essere implicata nella prevenzione di malattie degenerative come l’Alzheimer e la demenza senile.  

A cosa serve

Grazie alle proprietà emulsionanti, la lecitina di soia è in grado di aiutare il passaggio dei grassi nel flusso sanguigno, per questo può costituire un rimedio naturale per tenere sotto controllo e ridurre il livello di colesterolo.

Inoltre stimola il metabolismo corporeo e protegge la salute del cervello favorendo le funzioni cerebrali, è un riequilibrante per il sistema nervoso e svolge un’azione epatoprotettrice.

Come si usa

In commercio è possibile trovare la lecitina di soia sotto forma di integratori alimentari in compresse, granuli o polvere. In alternativa può essere utilizzata come addensante in zuppe e creme o farciture, da aggiungere allo yogurt, al latte oppure a primi e secondi piatti.

È importante ricordare che il caldo tende a ridurre le proprietà emulsionanti: per incorporare la lecitina di soia al meglio è possibile utilizzare una goccia di olio extravergine e aiutarsi con un frullatore a immersione, calcolando un cucchiaio circa per 100 ml di acqua.

Nel caso sia aggiunta a zuppe e minestre, l’ideale è versare il prodotto a fine cottura. La lecitina di soia può essere utilizzata per la preparazione di sughi, ma anche per pane e pasta fresca: la proporzione da considerare è il 2% sul totale di farina; migliorerà la possibilità di conservazione aumentando il volume.

Proprietà

Individuata nel 1850, la lecitina di soia è stata scoperta da Maurice Gobley, ricercatore francese, che la isolò nel corso di studi sui tuorli d’uovo.

Dunque, se esiste un prodotto di origine vegetale per quanto riguarda la lecitina estratta dall’olio di soia oppure ottenuta dal piante come il mais, d’altro canto è possibile trovare anche la lecitina di origine animale.

Questa sostanza ha particolari caratteristiche chimiche: la molecola infatti è composta da una parte idrosolubile e una regione lipidica, dunque non solubile in acqua. Normalmente acqua e grassi non possono essere mescolati, ma nel caso della lecitina di soia, le proprietà emulsionanti sono state sfruttate dall’industria alimentare per la produzione di gelati, creme e zuppe.

Inoltre, per quanto riguarda il settore della salute, la sintesi dell’enzima noto come Lecitina Colesterolo Acil Transferasi, LCAT, è noto per aiutare a veicolare e distribuire il colesterolo, dunque la sua azione si dimostra preziosa a livello del fegato.

Benefici

Ripulendo i vasi sanguigni dai grassi che tendono a depositarsi sulle pareti, la lecitina di soia possiede un ruolo importante nella prevenzione dell’aterosclerosi. Contribuisce a solubilizzare il colesterolo e presenta un’azione preventiva rispetto alla formazione di calcoli alla cistifellea.

Dagli studi, poi, emerge una sua funzione rispetto alla salute del cervello e alla prevenzione di malattie come demenza senile e Alzheimer. La lecitina di soia, il cui utilizzo mostra una progressiva diminuzione negli anni, è ricca di proprietà antiossidanti, fra cui tocoferolo, fondamentali per combattere l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento precoce.

Secondo recenti indagini, la presenza di fosfatidilserina, un nutriente presente nella lecitina di soia, è in grado di migliorare le capacità cognitive e le prestazioni a livello mnemonico, dimostrando così un ruolo positivo per lo sviluppo celebrale.

Inoltre, la lecitina di soia è utilizzata per il potere ricostituente e terapeutico. Viene consigliata per migliorare la performance degli sportivi e poiché combatte l’affaticamento mentale tipico dei periodi in cui lo stress è più alto. Generalmente viene consigliata l’assunzione di due-tre cucchiaini al giorno, l’equivalente di dieci grammi circa. Può essere aggiunta a uno yogurt, alla zuppa oppure a una crema di verdure, a cottura ultimata.

Per indicazioni sull’uso, tuttavia, è importante consultare il proprio medico curante, in modo da valutare caso per caso l’effettiva necessità e la posologia.

Glicemia e colesterolo

La lecitina di soia contribuisce allo smaltimento dei grassi nel sangue e può aiutare il lavoro del fegato. L’uso di lecitina di soia, ricavata dal tuorlo d’uovo o dalle leguminose, può essere benefico in caso di turbe del metabolismo.

Generalmente è consigliata a chi soffre di colesterolo alto, infatti dalle indagini emerge un’alta efficacia ipocolesteromizzante: rispetto all’azione degli Omega-6, la lecitina di soia mostra di avere un ruolo importante nell’abbassare il colesterolo totale mantenendo, invece, alti i livelli di colesterolo buono.

Controindicazioni

Al momento, le controindicazioni rilevate rispetto all’uso della lecitina di soia sono state registrate rispetto all’uso in grandi quantitativi. In caso di dosi eccessive, infatti, possono verificarsi episodi di nausea, disturbi allo stomaco, diarrea o perdita dell’appetito. Secondo gli esperti è bene evitare di superare la dose pari a 2,5-3 grammi al giorno.

Poiché gli studi non hanno accertato la sicurezza dell’uso di lecitina di soia in gravidanza e durante l’allattamento è bene consultare il medico di fiducia prima dell’utilizzo. Dagli studi non sono state rilevate intolleranze o allergie.

Pericolosità

La lecitina di soia è pericolosa? In generale le controindicazioni registrate sono state rilevate unicamente in relazione all’uso di quantitativi eccessivi.

Tuttavia, è bene tenere in considerazione alcuni fattori riguardanti l’agricoltura: la quasi totalità della soia coltivata è geneticamente modificata. Sempre più utilizzata nell’alimentazione vegetariana e vegana, anche sotto forma di sostitutivi come il latte di soia, il suo consumo potrebbe interferire con le funzionalità della tiroide e le allergie, tuttavia le indagini sono attualmente in corso.

In generale è bene evitare di esagerare con il consumo. Da recenti studi emerge che la quantità di fitoestrogeni rende l’utilizzo della soia sconsigliato nei neonati e risulta da valutare molto attentamente per quanto riguarda adolescenti e bambini.

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