Quando hai deciso di diventare uno chef e come?
È iniziato per gioco organizzando un corso di cucina crudista con un’amica. Ero ancora alle prime armi, ma in quell’occasione ho scoperto quella che sarebbe stata la mia passione più grande. Da quel momento ho deciso di far conoscere la cucina crudista in versione gourmet attraverso i miei corsi e, dopo pochi mesi, ho sentito la necessità di trasformare il tutto in una vera professione. Per poter fare le cose al meglio, ho deciso di perfezionarmi col numero uno al mondo, lo chef crudista Matthew Kenney. Il corso fatto nella sua scuola in America è durato 8 settimane. Durante il corso mi sono reso conto che non solo stavo imparando qualcosa di davvero originale e nuovo, ma che finalmente avevo trovato un mondo in cui vivere la mia vita al 100%. Ho capito che era la mia strada e ho cercato di fare tutto al meglio non solo al livello di tecnica ma soprattutto con passione e creatività. Da qui è nata l’idea di Nudo&Crudo, che spero diventi il punto di riferimento per chi vuole conoscere questo tipo di alimentazione, seguire i miei corsi e trovare quei prodotti che servono per preparare determinate ricette e che non sono facilmente disponibili nei negozi tradizionali.
Sei sempre stato crudista o lo sei diventato di recente? Perché sposi questa filosofia?
Prima di conoscere il crudismo mangiavo un po’ di tutto, a volte anche male, come penso succeda a ognuno di noi, per la fretta, gli impegni o solo la non consapevolezza di quello che fa bene al nostro corpo e quello che invece lo appesantisce. Dopo aver conosciuto questo mondo mi sono scoperto amante della cucina crudista, ma sempre senza estremismi. Come dico a tutti i miei allievi durante i miei corsi, non voglio convincere nessuno a intraprendere una strada piuttosto che un’altra, quello che mi preme è solo offrire la possibilità di conoscere un’alternativa e capire cosa il proprio organismo chiede.
Quali sono i vantaggi del crudismo rispetto alla cucina tradizionale?
A livello pratico, non si ha più bisogno di forni o fuochi, niente più lunghe cotture o uso di padelle o pentole. E poi, niente carne, né pasta, né salumi…insomma, un bel risparmio. Ma è a livello di benessere che c’è davvero una grande differenza: il fatto di lasciare gli alimenti nel loro stato naturale permette al corpo di reintegrarsi con tutte le vitamine, sali minerali, fitonutrienti ed enzimi che spesso con la cottura si deteriorano.
Come consigli di approcciarsi al crudismo?
Sicuramente consiglierei un approccio graduale, introducendo prima della frutta fresca e delle insalate nei vari pasti o momenti della giornata. Poi ascoltare il proprio corpo, per raggiungere un equilibrio che è solo nostro. Forse è questa la cosa più difficile da fare per mancanza di tempo, per i mille impegni che abbiamo e per le abitudini che ci portiamo dietro da quando siamo nati. A volte basta anche inserire un 30% di cibi crudi nella nostra alimentazione per notare dei grandi risultati. Poi c’è chi arriva a condurre uno stile alimentare integrale, consumando solo cibi crudi, ma anche qui è una scelta che andrebbe fatta in modo naturale, senza forzare il proprio organismo. Perché nessun estremismo è utile al nostro corpo e alla nostra salute.
Il tuo piatto raw preferito?
Oggi potrei dire il Brownies alla Nocciola in chiave crudista, il dolce che ho creato appositamente per RawForLove, il workshop di beneficienza chefacciamo Milano il 1 dicembre. E’ fatto con solo 4 ingredienti ed è velocissimo da preparare. Come salato invece, mi piace molto la tartare di avocado e cetriolo, che mangio tantissimo in estate e che riesce a darmi sia freschezza che, grazie proprio all’avocado, anche energia.
Gli ingredienti che non devono mai mancare nella tua cucina?
Frutta e verdura fresca di stagione e un po’ di frutta secca a guscio… ahh dimenticavo, il cacao crudo, che mi permette di fare dei cioccolatini incredibili. Perché non scordiamoci che mangiare crudo significa mangiare sano senza rinunciare al gusto e alla golosità.
Ecco alcune ricette crudiste di Vito Cortese da sperimentare!