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Fave, la scelta e l’uso in cucina

Le fave fresche sono presenti sul mercato da aprile a giugno e  sono i legumi primaverili per eccellenza. Impara con noi a sceglierle e a cucinarle

All'acquisto, controllate che il baccello sia turgido, integro e di colore verde brillante. Per verificarne la freschezza piegate un baccello: dovrà spezzarsi di netto  ed emettere una goccia d'acqua. Tenete presente che, una volta  sgranate, hanno uno scarto molto elevato (circa il 70%). Dopo la sgranatura private i semi della pellicola esterna che li ricopre, incidendoli lateralmente accanto all'occhio e schiacciandoli  leggermente fra pollice e indice. Conservatele in frigo in un saccetto di carta e consumale entro 2-3 giorni. Le favette di piccole dimensioni sono ottime crude, condite con olio extravergine saporito, sale, pepe e scaglie di pecorino fresco; mentre quelle più grandi si prestano meglio alla cottura. Le fave, se non sono novelle, andrebbero sempre pelate: la buccia è piuttosto coriacea e, soprattutto, contiene sostanze che possono  provocare allergie in alcune persone prediposte. Eliminate spesso, con un cucchiaio, la schiuma che si forma durante la cottura  delle fave: ha un gusto sgradevole. Quando non si trovano più le fave fresche, sostituitele sia con quelle secche (da mettere a bagno per una notte) sia con quelle surgelate: scottatele in acqua bollente e, infine, spellatele. Le fave con la buccia vanno lessate prima per 10 minuti, in modo da poterle poi facilmente sbucciare.

Ricette con le fave fresche
Ricette di antipasti con le fave
Ricette di primi con le fave
Ricette di contorni con le fave

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